Sarà l’occasione di un doppio ringraziamento, la Messa giubilare che tutti gli scout della Diocesi e della Lombardia celebreranno domenica 23 febbraio in Duomo, alle 17.30, con monsignor Mario Delpini (diretta su www.chiesadimilano.it e youtube.com/chiesadimilano). Per gli scout di tutto il mondo, infatti, il 22 febbraio di ogni anno è il Thinking day, o Giorno del ricordo: l’anniversario della nascita (nel 1857) di Robert Baden Powell, fondatore dello scoutismo e di sua moglie Olave Soames (nel 1889), ed è dunque un’occasione per celebrare l’importanza educativa dell’esperienza scout. Nell’anno del Giubileo la celebrazione vuole anche essere un gesto concreto di ringraziamento ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose che dedicano il proprio ministero all’educazione e alla cura dei giovani.

«Per questo abbiamo pensato a una celebrazione che fosse il più possibile vicina alla giornata dedicata al nostro fondatore», spiega don Luigi Marcucci, assistente del distretto Lombardia Ovest degli Scout d’Europa, oltre che vicario parrocchiale a Lonate Pozzolo. Una proposta accolta con entusiasmo dall’Arcivescovo e subito estesa a tutte le associazioni Scout: ci saranno infatti anche l’Agesci, gli scout “laici” del Cngei, i Foulard Bianchi e gli scout della Missione cattolica francofona di Milano.
Tante famiglie con storie e stili in parte differenti nel vivere l’esperienza scout, che si raduneranno però attorno all’altare. Don Luigi ringrazia in particolare padre Alberto Casella, assistente regionale dell’Agesci, per l’organizzazione di questo appuntamento, e rilancia la proposta: «Sono invitati davvero tutti coloro che hanno a cuore lo scoutismo come modo bello di vivere la fede».
Su questo il sacerdote spende qualche aneddoto personale: «Ho conosciuto gli Scout d’Europa in un’esperienza in Valceresio, durante l’ultimo anno di Seminario – racconta – e sono rimasto affascinato non solo da come si vivesse il servizio ai più piccoli con spirito evangelico, ma anche da come i ragazzi e le ragazze avessero domande profonde sulla propria fede, sulla vita e sulla vocazione». In particolare ricorda quando, in una serata del campo scout, una ragazza con cui fino a quel momento non aveva scambiato neanche due parole si è rivolta a lui con una domanda diretta: «Gigi, cos’è la vocazione? E come si fa a riconoscerla?». «Probabilmente aveva colto che in quel gruppo, io come altri, eravamo lì per loro, eravamo pronti a rispondere alle loro domande», nota il sacerdote.

Tanti dunque i motivi di gratitudine che domenica esprimerranno la gioia per la misericordia di Dio. Per spiegare agli adolescenti cosa significhi l’indulgenza, i responsabili nazionali degli Scout d’Europa hanno proposto loro un’immagine: se in una staccionata piantiamo un chiodo per ogni peccato o litigio con gli altri, noi possiamo toglierli riconciliandoci tra noi, ma Dio fa scomparire anche i buchi rimasti sulla staccionata.
C’è poi la riconoscenza verso gli adulti e i responsabili che ogni fine settimana dedicano il proprio tempo per stare con i più piccoli, anche con attività faticose come dormire in tenda: «Questo è un segno che il Vangelo non è morto, che non è passato di moda», rimarca don Luigi. Che rilancia il cammino. «Gli scout sono ragazzi e ragazze della partenza. E quindi anche la Messa in Duomo non sarà un punto d’arrivo del pellegrinaggio, ma una nuova partenza».




