Martedì 4 novembre, alle 18.30, in Duomo, l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, presiederà il Pontificale per la solennità di San Carlo, patrono della Diocesi insieme a Sant’Ambrogio. Concelebrano il cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo emerito, e i quattro rappresentanti delle istituzioni riformate o fondate da San Carlo: monsignor Gianantonio Borgonovo, arciprete del Duomo, monsignor Bruno Marinoni, moderator Curiae, monsignor Pietro Cresseri, prevosto generale degli Oblati dei Ss. Ambrogio e Carlo, monsignor Michele di Tolve, rettore del Seminario. Tra i vescovi concelebranti anche monsignor Piero Marini.
Saranno presenti rappresentanti del Seminario diocesano di Milano, del Seminario diocesano di Lugano, dell’Arciconfraternita Ss.mo Sacramento fondata da S. Carlo, dell’Ordine di Malta, dell’Ordine del S. Sepolcro, della Veneranda Fabbrica, delle Ausiliarie diocesane, dei Fratelli Oblati diocesani, alcune Suore e artigiani Scuola Beato Angelico, Rappresentanze del Consiglio Pastorale diocesano e del Coordinamento Movimenti, Gruppi Associazioni.
Il Pontificale quest’anno assumerà un significato particolare: sarà infatti l’occasione per esprimere il ringraziamento solenne della Chiesa ambrosiana per la beatificazione di papa Paolo VI. L’Arcivescovo di Milano utilizzerà alcuni oggetti e paramenti liturgici che rievocano le due figure: durante l’Eucarestia solleverà il calice di San Carlo donato dalla famiglia Borromeo al cardinale Andrea Carlo Ferrari; di San Carlo è anche l’anello che avrà al dito, mentre del cardinale Montini porterà il bastone pastorale, la mitra, la croce e la casula (donata a papa Paolo VI dai vescovi cinesi nel 1967).
L’invito a partecipare alla celebrazione, «lieti e grati per il grande dono alla Chiesa universale, nonché memori dì averlo avuto (Montini, ndr) come Arcivescovo della Chiesa dei Santi Ambrogio e Carlo», giunge dal Vicario generale, monsignor Mario Delpini, nella lettera che alleghiamo.
L’invito è rivolto in particolar modo a «tutti i presbiteri, i parroci delle Chiese del “Piano Montini” e quelle consacrate negli anni del suo episcopato (1955-1963)». L’orario scelto per la celebrazione – precisa il Vicario generale – «vorrebbe favorire la partecipazione del popolo. In tal senso è auspicabile estendere la proposta a tutti i fedeli affidati alla nostra cura pastorale, soprattutto quelli che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione dall’allora cardinal Montini».
Durante la celebrazione saranno tra l’altro presentati all’altare i reliquiari del nuovo Beato: le maglie, insanguinate, che Paolo VI indossava sotto i paramenti durante il suo viaggio apostolico a Manila nel 1970, allorché fu vittima di un tentativo di attentato, fortunatamente sventato (vedi il dettaglio in allegato). Dopo l’orazione finale della Messa dalla sacrestia muoverà una piccola processione con il reliquiario del Beato: monsignor Attilio Cavalli (penitenziere emerito della cattedrale e prete ordinato dal card. Montini) porterà il reliquiario, suor Emma Ruggeri (delle suore di Maria Bambina, in servizio nell’appartamento arcivescovile durante l’episcopato del card. Montini) porterà una composizione floreale, Susanna Poggioni Sorella Maggiore delle Ausiliarie Diocesane porterà una lampada. Il tutto sarà collocato su un basamento in marmo di Candoglia presso l’altare.
Nella sua lettera monsignor Delpini fa riferimento anche all’impegno di «dare seguito alle parole dell’Arcivescovo rivolte alla Diocesi intera nell’omelia d’inizio anno pastorale, lo scorso otto settembre, nella Solennità della Natività della Beata Vergine Maria: "Invito tutta la comunità ambrosiana a proporre ai fedeli questa figura delicata e forte di cristiano"». A questo scopo sono state segnalate «ulteriori opportunità per promuovere il più possibile la grandezza e la bellezza di tale "figura"» (in allegato).