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Personaggi

Nogara, tante vite per il bene dell’Italia e del Papa

Giovedì 30 maggio alla Biblioteca Ambrosiana, con gli interventi del cardinale Parolin e dell’arcivescovo Delpini, la presentazione del volume dedicato al finanziere vaticano, che Giovanni XXIII definì «servo buono e fedele», ma che operò anche a beneficio del Paese

22 Maggio 2024
Bernardino Nogara

Giovedì 30 maggio alle 15.30, presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, sarà presentato il nuovo volume di Angelo Caleca Al servizio dell’Italia e del Papa. Le tante vite di Bernardino Nogara (Il Mulino).

Interverranno il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, e il dottor Paolo Grandi di Intesa Sanpaolo. Modera il professor Lorenzo Ornaghi, Presidente della Congregazione dei Conservatori (vedi qui la locandina).

Il libro

Ingegnere, uomo d’affari, diplomatico, finanziere vaticano: non è facile trovare una definizione unica per Bernardino Nogara.

Una volta, nel 1927, lui si definì «vecchio minatore». La sua carriera, da giovane ingegnere, cominciò infatti nelle miniere, prima nella sua Lombardia, poi in Galles e infine nei Balcani. Queste furono solo le prime tappe di un lungo viaggio, costellato da incontri importanti e da ruoli determinanti sulla scena nazionale e internazionale.

Dalle miniere balcaniche Nogara arrivò a Costantinopoli, allora capitale dell’Impero ottomano, dove ebbe incarichi di rilievo per conto del governo italiano e divenne finanziere. Questa nuova dimensione, a cavallo tra affari, finanza e diplomazia, lo portò poi alla conferenza di pace di Versailles e a Berlino al Piano Dawes.

Nel 1929, da Berlino si trasferì nella Città del Vaticano, chiamato da Pio XI a gestire le finanze della Santa Sede, posizione che il cattolico Nogara ricoprì per 25 anni. Nel 1958, alla sua morte, Giovanni XXIII definì Bernardino Nogara «servo buono e fedele»: una descrizione calzante, a patto di specificare che la fedeltà di Nogara non fu solo nei confronti della Chiesa o del Pontefice, ma anche dell’Italia. Una doppia fedeltà che, con grande autonomia di giudizio, riuscì a gestire anche nei momenti più difficili.

La sua biografia, ricostruita anche grazie a un’importante e in gran parte inesplorata mole di carte personali, non trascura la dimensione privata, essenziale per capire le motivazioni dell’azione di un uomo la cui opera ha sicuramente influenzato la storia d’Italia e della Santa Sede.