Percorsi ecclesiali

Il Natale 2023 nella Chiesa ambrosiana

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Milano

A Natale il Beccaria apre le porte a tutti

La sera del 24 dicembre alla Messa nella chiesa dell'Istituto minorile (tornata agibile quest'anno) sono invitati anche gli abitanti del quartiere: un'occasione per gettare un ponte tra la struttura e il suo territorio

di Lorenzo GARBARINO

24 Dicembre 2023
L'ingresso del Beccaria

Porte aperte al Beccaria per festeggiare il Natale. La sera della vigilia l’Istituto minorile di Milano tornerà infatti a celebrare la consueta Messa della vigilia nei locali destinati alla chiesa. Lo scorso anno l’inagibilità della struttura aveva reso necessario il trasferimento negli spazi adiacenti di Comunità Nuova, la onlus che si occupa di tossicodipendenze e disagio giovanile.

L’appuntamento è fissato alle 22.30 in via dei Calchi Taeggi 20, nel periferico quartiere di Bisceglie. La celebrazione è aperta a chiunque desideri partecipare. L’auspicio di Don Gino Rigoldi, dal 1972 cappellano dell’Istituto minorile e fondatore di Comunità Nuova, è che questo incontro rappresenti un’occasione per collegare la realtà del Beccaria al quartiere: «In questa zona stanno finendo di costruire migliaia di appartamenti, e centinaia di persone abitano qui vicino già da diverso tempo. La parrocchia di San Giovanni Bosco, competente territorialmente, è distante per la Messa. Ci siamo accordati con il parroco affinché diventi la chiesa del nuovo quartiere che verrà».

Non serve aspettare però che sia Natale per avvicinarsi agli spazi riservati alla chiesa. Già oggi i locali del Beccaria adibiti alla Messa sono aperti al pubblico, e per chi da fuori desidera partecipare alle celebrazioni non è più necessario presentarsi con gli appositi documenti. Come in una chiesa comune, per entrare basta solo fare un passo oltre la porta. «Assieme ad altre persone abbiamo provveduto a rendere più semplice questo canale ecclesiale – spiega Rigoldi -, proprio per portare dentro al quartiere le storie e le necessità del carcere».  

Raccontare le vicende di chi vive all’interno del Beccaria è fondamentale per rispondere alle sfide che oggi investono la società. A cominciare dai cambiamenti demografici: «Fino a qualche anno fa alla Messa c’erano anche diversi ragazzi; adesso non più perché la stragrande maggioranza è di fede musulmana e sono rimasti solo quattro cristiani. Cerco comunque di organizzare incontri per parlare insieme di Dio. Ho già invitato anche degli Imam, perché credo sia giusto che possano approfondire la loro religione. Il mio desiderio è che in futuro si riesca a organizzare assieme a loro incontri settimanali di un paio di ore. Vorrei che alcuni fossero dedicati in particolare alla giustizia, in modo che siano collegati alla situazione che i ragazzi vivono sulla loro pelle».

Assieme a don Rigoldi la celebrazione sarà presieduta dall’attuale cappellano del Beccaria, don Claudio Burgio, fondatore e presidente dell’associazione Kayros. I due sacerdoti si soffermeranno soprattutto sui riferimenti alle carceri presenti nelle parole di Gesù: «Nel grande giudizio c’è un passaggio che dice: “C’è un venite benedetti e un via da me maledetti”. La specificità che io sottolineerei è che Gesù Cristo ha sempre trascorso la sua esistenza con chi non aveva da mangiare, chi era senza vestiti, straniero, chi trascorreva la propria esistenza nelle carceri o in ospedale».