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Segrate

L’Arcivescovo in oratorio: «Rallegratevi, la terra è piena della gloria di Dio»

Il dialogo con i ragazzi, tra cui anche alcuni giovanissimi ucraini accolti nelle strutture delle parrocchie cittadine dove fervono le attività estive

di Annamaria Braccini

16 Giugno 2022

Una festa di colori, suoni, balli con l’entusiasmo irrefrenabile che torna ad animare l’oratorio feriale della Diocesi con i suoi 300 mila bambini e adolescenti protagonisti di questa esperienza, accompagnati da 40 mila tra animatori, educatori, suore e sacerdoti in quasi mille strutture oratoriane diffuse capillarmente sul territorio della Chiesa ambrosiana.

E allora – come tradizione, nei giorni iniziali della proposta, vissuta quest’anno con un’emozione in più perché finalmente l’oratorio anima e si anima senza limitazioni derivanti dalla pandemia – a visitare alcune realtà arriva l’Arcivescovo, che si reca a Segrate, dove incontra i ragazzi in località Lavanderie, poi al Villaggio Ambrosiano, nell’oratorio della parrocchia centrale Santo Stefano, a Novegro e Milano Due. 

A Lavanderie

Ad accoglierlo nella prima tappa, dove arriva accompagnato dal Vicario episcopale per la Zona VII don Antonio Novazzi e dal direttore della Fondazione degli Oratori Milanesi don Stefano Guidi, è il parroco della Beata Vergine Immacolata di Lavanderie e Madonna del Rosario di Redecesio, don Roberto De Stefani.

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Tanti grandi fogli a formare la scritta Kaire, Mario, in mano ai bimbi che siedono sul prato verdissimo, danno il senso di un benvenuto semplice, ma tanto atteso. Di quell’«accoglienza festosa» per cui l’Arcivescovo ringrazia tutti, lasciando un’immaginetta di ricordo «con un disegno molto semplice: un grande cielo azzurro e bianco, con una nuvola e i segni di una festa, che colora anche le montagne. Con questo – spiega -, voglio dirvi che quello che è in cielo è anche in terra, perché la terra è piena della gloria di Dio». Come del resto recita il motto episcopale del Vescovo che aggiunge: «So bene che ci sono tante cose brutte, la pandemia, ma non dovete credete a chi vi dice che la terra è brutta. Il bene è dappertutto. Perciò è giusto dire Kaire, rallegrati, perché la terra è piena della gloria di Dio. Non è una favola, ma è l’amore che rende capaci di amare».

Il dialogo

Poi, dopo aver camminato nella “casetta” dei bambini, fatta di tanti tavoli all’aperto attorno a un lato della chiesa, dove i piccoli svolgono attività didattiche e artistiche, presso la Sala di comunità prende avvio un dialogo con i ragazzi delle medie che si presentano attraverso un video autoprodotto. Le domande sono semplici, ma vanno dritte al cuore. Non a caso, «Batticuore – Gioia piena alla tua presenza», si intitola l’oratorio feriale 2022.

«Cosa ha provato quando ha capito che voleva farsi prete? Come è la giornata di un Arcivescovo? Come era il suo oratorio?».

«Quando ho capito che il Signore mi chiamava ho sentito commozione, una voglia di cantare e, insieme, di piangere dalla gioia. È qualcosa che prende tutto ciò che una persona è. Sì, facevo l’educatore nell’oratorio del mio paese che è piccolo, quindi ero l’unico», alcune delle risposte fino all’interrogativo che coinvolge i ragazzi ucraini (alcune scritte di benvenuto sono anche nella lingua di quel Paese martoriato) accolti in parrocchia a causa della guerra. 

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«Anche noi, a volte, abbiamo piccoli momenti di guerra. Che consiglio può darci per disarmare i nostri cuori?», chiede una ragazzina.

«L’accoglienza è già un modo di fare la pace: accoglienza significa che tu sei benvenuto qui come un fratello o una sorella. L’accoglienza è vera quando suscita lo stupore perché impariamo a conoscerci, scoprendo tanto. E poi la condivisione, il diventare amici, fare le cose insieme. Inoltre vi raccomando di avere cultura, perché spesso abbiamo un’immagine di ciò che accade fatta di titoli di giornali, della televisione, invece conoscere le tradizioni degli altri è importante. L’aggressività, la guerra sono stupidità tremende e questo deve farci piangere. Come è possibile che non si sa perché qualcuno distrugga un patrimonio di cultura? E, infine, abbiate la pazienza, diventando amabili».

Al Villaggio Ambrosiano

Giungendo presso la grande tensostruttura del Villaggio Ambrosiano – animatissima dai canti e dai balli di qualche centinaio di piccoli con i loro educatori -, presenti il parroco padre Giuseppe Hernandez, il vicario parrocchiale, religiosi clarettiani e il sindaco di Segrate Paolo Micheli, torna la sottolineatura di «una terra che è piena della gloria di Dio» con la preghiera, composta dall’Arcivescovo e impressa sull’immaginetta ricordo, che lui stesso chiama la «preghiera del giovedì», raccomandando di recitarla a sera.   

Altre visite

Giovedì 30 giugno, nel Decanato di Luino l’Arcivescovo visiterà gli oratori di San Vincenzo De Paoli (Dumenza), Santi Stefano e Materno (Macccagno), San Luigi e Santa Teresina (Germignana), San Pietro (Castelveccana), San Luigi Gonzaga (Luino), Mesenzana e San Paolo VI (Grantola).
Venerdì 1 luglio, nel Decanato di Legnano, incontrerà i ragazzi negli oratori don Bosco e Sant’Agnese (Villacortese), Beato Cardinal Ferrari (Legnano), San Pietro (Legnano) e Cerro Maggiore.