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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Vaticano

Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, indulgenza plenaria per chi la celebra

Il 28 luglio la Penitenzieria Apostolica concede il beneficio ai rappresentanti della terza età e ai fedeli «che, motivati da vero spirito di penitenza e di carità» prenderanno parte alle funzioni, ai malati, a chi li assiste e coloro che, impossibilitati a uscire da casa, «si uniranno spiritualmente alle funzioni sacre»

19 Luglio 2024

Da Vatican News

In occasione della Quarta Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, istituita da papa Francesco la quarta domenica del mese di luglio, e che avrà come tema «Nella vecchiaia non abbandonarmi», la Penitenzieria Apostolica concede «l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) ai nonni, agli anziani e a tutti i fedeli che, motivati da vero spirito di penitenza e di carità, il 28 luglio 2024», prenderanno parte «alle diverse funzioni che si svolgeranno in tutto il mondo».

L’indulgenza plenaria, elargita «al fine di accrescere la devozione dei fedeli e di procurare la salvezza delle anime», potrà anche «essere applicata anche come suffragio alle anime del Purgatorio» e viene concessa anche ai fedeli che il 28 luglio «dedicheranno del tempo adeguato a visitare i fratelli anziani bisognosi o in difficoltà (come i malati, le persone sole, i disabili…)». Altresì, specifica il decreto, potranno ottenerla «premesso il distaccamento da qualsiasi peccato e l’intenzione di adempiere appena possibile le tre consuete condizioni, gli anziani malati nonché coloro che li assistono e tutti coloro che, impossibilitati a uscire dalla propria casa per grave motivo, si uniranno spiritualmente alle funzioni sacre della Giornata Mondiale», tutto ciò, «offrendo a Dio Misericordioso le loro preghiere, i dolori e le sofferenze della propria vita, soprattutto mentre le varie celebrazioni verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione».

Perché «l’opportunità di conseguire la grazia divina» possa attuarsi più facilmente «per mezzo della carità pastorale», la Penitenzieria Apostolica chiede «ai sacerdoti, muniti delle opportune facoltà per ascoltare le confessioni, di rendersi disponibili, con spirito pronto e generoso, alla celebrazione del Sacramento della Penitenza».