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Evento

La liturgia ci prende per mano per entrare nel Mistero

Dopo quelli a Osnago e Castellanza, il 13 aprile a Milano il terzo e ultimo convegno promosso dal Servizio per la Pastorale liturgica a sessant’anni dalla promulgazione della Costituzione conciliare «Sacrosanctum Concilium». Interviene l’Arcivescovo

di monsignor Fausto GILARDI Responsabile Servizio diocesano Pastorale liturgica

14 Febbraio 2024

Il 4 dicembre 1963 papa Paolo VI promulgava il primo documento conciliare, la Costituzione Sacrosanctum Concilium sulla sacra liturgia, dicendo nel discorso di promulgazione: «Dio al primo posto; la preghiera prima nostra obbligazione; la Liturgia prima fonte della vita divina a noi comunicata, prima scuola della nostra vita spirituale, primo dono che noi possiamo fare al popolo cristiano, con noi credente e orante, e primo invito al mondo perché sciolga in preghiera beata e verace la muta sua lingua…». Ha preparato la Sacrosanctum Concilium non solo la riflessione conciliare, ma anche il lungo cammino del movimento liturgico: tutti constatiamo quanto la riforma liturgica ha apportato alla vita della Chiesa e del mondo.

Per celebrare questo evento e per ritrovare i punti fondamentali della riforma, il Servizio diocesano di Pastorale liturgica promuove un convegno dal titolo «La liturgia ci prende per mano per condurci dentro il mistero», che si svolgerà in tre tappe e in tre luoghi diversi: Osnago, Castellanza e Milano (nella parrocchia di Sant’Ildefonso in piazzale Damiano Chiesa) rispettivamente il 2 marzo, il 16 marzo e il 13 aprile dalle 9.30 alle 12.30. Dopo un momento introduttivo, ci saranno le relazioni di monsignor Claudio Magnoli (a Osnago), di don Norberto Valli (a Castellanza) e di don Luigi Girardi (a Milano). Interverrà sempre anche l’Arcivescovo, con una lectio inerente al tema (vedi qui la locandina con il programma dettagliato e le modalità di iscrizione, gratuita, ma necessaria fino a esaurimento dei posti disponibili).

Papa Francesco – che ha ispirato il titolo del convegno – ci ricorda l’importanza della formazione liturgica, «formazione permanente di ciascuno, con l’umiltà dei piccoli, atteggiamento che apre allo stupore».