Nella nuova Proposta pastorale l’indicazione dell’Arcivescovo è quella di «portare il Sinodo in casa». «In questi anni abbiamo avuto tre punti fermi che ci accompagnano anche ora in questo percorso, prima del Gruppo Barnaba e ora dell’Assemblea sinodale decanale – spiega Maria Teresa Gallazzi, moderatrice dell’Asd di Busto Arsizio -. Abbiamo subito fatto nostro l’invito dell’Arcivescovo – “siamo chiamati a convertirci a una comunione più intensa e a una missione più attenta al tempo che viviamo” – e ci sono venute incontro le parole di papa Francesco: “Lo scopo di un cammino sinodale non è occupare spazi o produrre documenti, ma avviare processi”. E, naturalmente, l’affidarsi all’invito presente nella parola di Dio: “Ascolta ciò che lo Spirito dice alle Chiese”. Abbiamo così immaginato un’Assemblea sinodale aperta, che abbia progetti non per le persone, ma con le persone e con percorsi specifici e tematici».

Quali?
Nell’anno pastorale 2022/2023 abbiamo avviato un percorso di riflessione laboratoriale sul tema «La relazione nella cura della persona sofferente» e siamo partiti da un’iniziativa del Comune che aveva dedicato una giornata per far conoscere alla cittadinanza le associazioni di volontariato. Vi è stata la proposta di laboratori sinodali aperti a tutti coloro che si sentivano interpellati. Vi hanno aderito circa 70 persone: volontari, medici, operatori sanitari, ministri straordinari dell’Eucaristia, familiari di malati e anche qualche malato, con una grande ricchezza di narrazioni confluite nella riformulazione della Commissione decanale di pastorale della salute. La Commissione sta cercando da una parte di comprendere meglio la realtà delle persone sofferenti dentro le nostre comunità parrocchiali, dall’altra di dar vita, insieme alla Croce Rossa, a un ambulatorio per le persone senza fissa dimora.
E l’anno scorso?
Nell’anno pastorale 2023/2024, da una riflessione interna all’Assemblea sinodale, ci era parso possibile avvicinarsi alla realtà del lavoro in sintonia con le Acli di Busto Arsizio. Però, data la complessità del tema, abbiamo dedicato l’anno all’ascolto di persone che si occupano di lavoro a vario titolo. A partire da quanto era emerso, tutto è confluito in un convegno pastorale decanale intitolato «Il lavoro, arte di tessere l’uomo», con un chiaro riferimento alla tessitura, vocazione lavorativa del nostro territorio. In base a quei contributi, che sono stati ricchissimi, in questo anno pastorale abbiamo lanciato l’invito ad approfondire la riflessione con una modalità laboratoriale. È emerso il desiderio di continuare il cammino e ciò verrà fatto da un gruppo di persone ad hoc.





