Nei giorni in cui Milano rinnova la devozione al suo Santo Patrono, la basilica di Sant’Ambrogio presenta Ambrosius, il nuovo itinerario di valorizzazione culturale e spirituale del complesso monumentale e del suo Tesoro.
«La nostra basilica è un grande racconto di santità e, insieme, un piccolo scrigno di straordinari tesori», ha detto l’abate e parroco di Sant’Ambrogio, monsignor Carlo Faccendini, alla conferenza stampa di presentazione del progetto, mercoledì 3 dicembre. «Ambrosius nasce proprio dal legame profondo tra fede, arte e civitas, autentico fondamento dell’eredità ambrosiana e dell’insegnamento del nostro Santo patrono, così contemporaneo ancora oggi. Custodire con amore, nel tempo, tanta bellezza – e offrirla alla città e ai fedeli – è il segreto perché non vada smarrita questa magnifica storia di santità».

Al centro, Ambrogio
Promosso dalla parrocchia di Sant’Ambrogio con la Diocesi di Milano e il patrocinio di Comune di Milano e Regione Lombardia, grazie al lavoro di un qualificato comitato scientifico (coordinato da Miriam Tessera) e al contributo di Fondazione Cariplo, il nuovo percorso museografico del Tesoro della basilica si snoda fra l’antica sacrestia dei monaci (che viene aperta per la prima volta al pubblico), il sacello di San Vittore in Ciel d’Oro, con i meravigliosi mosaici del V secolo, e il Capitolino, che già in passato ha accolto i cimeli storici e artistici santambrosiani.
Al centro del racconto museografico si trova la figura di Ambrogio e i manufatti tradizionalmente legati alla sua memoria – fra cui il letto funebre su cui fu esposta la salma del vescovo e la scodella del santo -, che vengono così restituiti alla comunità come patrimonio vivo e fruibile.

Progettato dall’architetto museografico Andrea Perin, con la direzione lavori dell’architetto Gaetano Arricobene e la consulenza del conservatore della basilica Carlo Capponi, il nuovo percorso museale si propone dunque di dare leggibilità e profondità di significato a un patrimonio liturgico e artistico in parte inedito, ma profondamente legato alla memoria di Ambrogio e alla millenaria devozione di Milano.
La scelta stessa del termine “Tesoro” per questo nuovo allestimento, infatti, ha un significato profondo e richiama la presenza fisica del corpo di sant’Ambrogio nella cripta, il vero tesoro della basilica, cuore spirituale e fondamento della comunità ambrosiana.

Ricerca scientifica e didattica
«La ricchissima stratificazione architettonica, artistica e archeologica custodita nella basilica trova ora adeguata esposizione in un nuove percorso museale pensato per raccogliere le testimonianze materiali di una storia di fede che affonda le sue radici nella presenza delle reliquie del Santo Patrono», dichiara Emanuela Carpani, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggi per la città di Milano. Aggiungendo: «Il riallestimento del Tesoro della Basilica porta così a compimento un complesso lavoro di studio e confronto che ha coinvolti specialisti di vari settori. Da qui comincia il nuovo affascinante percorso attraverso l’ininterrotta storia di devozione dei milanesi per il loro patrono».

Il progetto Ambrosius, tuttavia, si articola anche in una seconda sezione, con l’allestimento di un’area appositamente attrezzata per l’accoglienza e la didattica, con servizi, visite guidate e laboratori offerti dalla società Ad Artem. Un lavoro firmato dal designer ed ebanista Giuseppe Amato, guidato da un’idea di continuità tra storia e contemporaneità.
Dopo l’inaugurazione ufficiale alla presenza delle autorità venerdì 5 dicembre, il percorso di Ambrosius sarà reso visitabile gratuitamente ai fedeli e alla città dal 9 al 24 dicembre, nelle settimane che precedono le festività natalizie e nel rispetto delle celebrazioni liturgiche. Dopo questo periodo, a partire dal 27 dicembre il museo rinnovato aprirà ufficialmente al pubblico con modalità e servizi indicati sul sito web www.ambrosiusiltesorodellabasilica.it.

Non “cose”, ma messaggi
Tutto ciò mantenendo la basilica di Sant’Ambrogio sempre liberamente accessibile quale luogo di devozione e di preghiera, nel rispetto del pieno svolgimento della vita liturgica.
Proprio come ha affermato l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nel suo messaggio di saluto, riportato alla presentazione da monsignor Luca Bressam, vicario episcopale per la Cultura: «I tesori della Basilica di Sant’Ambrogio non sono “cose” ma messaggi. La realizzazione di questo straordinario percorso di valorizzazione culturale e spirituale che ora si inaugura non è dunque l’esposizione, per quanto curata, di un patrimonio, ma un vero e proprio esercizio di ascolto di una storia e di una tradizione». (L.F.)




