L’ultimo evento tematico dell’anno giubilare è dedicato proprio ai detenuti: una giornata di preghiera e solidarietà a cui sono invitati a partecipare non solo i carcerati ma anche i loro familiari, il personale carcerario e i volontari che lavorano all’interno del sistema penitenziario. Il Giubileo dei Detenuti si svolge domenica 14 dicembre.
Preghiera del detenuto
Cristo, io sono carcerato.
Avrei più tempo dei certosini per pregarti, ma forse tu solo sai quanto sia difficile pregare per un carcerato.
La ribellione esplode ogni momento, dal più profondo di noi stessi.
È difficile pregare e credere quando ci si sente abbandonati dall’umanità.
Anche per te fu difficile pregare sulla croce e gridasti la tua angoscia, la tua delusione, la tua amarezza: “Perché mi hai abbandonato?”
Perché sulle tue labbra era diverso: tu eri l’innocente.
Noi innocenti non siamo, come d’altronde non lo è nessun uomo sulla terra.
Anche tu fosti un carcerato, un torturato, un imputato e un condannato.
Tu il cui scandalo per i virtuosi di professione fu di canonizzare, senza miracoli e senza processi, un ladro condannato a morte.
A te Signore, vittima di tutte le ingiustizie commesse dall’ingiustizia umana, rivolgiamo il nostro grido: “Accettalo come preghiera”.
Tu perdoni e dimentichi, noi però non vogliamo l’elemosina della pietà.
Vogliamo che si creda in noi, nella nostra rigenerazione Signore, io non voglio perdere la mia dignità umana per il fatto che sono un carcerato.
Non voglio rinunciare ad essere, voglio credere che almeno tu, il più giusto ed innocente dei condannati della storia, sarai capace di capire le mie lacrime, la mia rabbia.
Tu sei l’unico filo di speranza vera.
Cristo, dammi la fede nella vera libertà che è dentro di noi e che nessuno può strapparci.
F.C.
da “Preghiere dal carcere”, ed. La Vita Felice
12-14 Dicembre – Ambrosianeum – Via delle Ore, 3 – Milano








