Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo

Durante l’omelia dell’arcivescovo alcune persone con disabilità hanno interpretato il vangelo dal loro punto di vista

In Duomo il Giubileo della disabilità, 27 settembre 2025 (Ag. Fotogramma)In Duomo il Giubileo della disabilità, 27 settembre 2025 (Ag. Fotogramma)

In occasione del Giubileo diocesano, dedicato alle persone con disabilità, il nostro Arcivescovo ha ricordato nella sua omelia che il Vangelo non è semplicemente un bel libro da leggere, né solo un testo affascinante da studiare per attingere saggezza di vita. Esso è, piuttosto, la “porta” per entrare nella storia di Gesù, immedesimandoci, durante la lettura, nelle persone che Egli ha incontrato, guarito, consolato e incoraggiato.

Proprio questa dinamica è stata messa in scena da alcuni ragazzi con disabilità della comunità “Fede e Luce” di Carugate, in un lavoro che l’arcivescovo ha voluto valorizzare durante la celebrazione. A loro è stato lasciato spazio per mimare il Vangelo del giorno (la guarigione del cieco Bartimeo, Mc 10, 46-52), offrendo una rilettura del brano arricchita dai pensieri di Bartimeo e della folla.

Questi spunti sono frutto di un approfondito lavoro sul testo svolto dalla comunità nelle settimane precedenti. Alle persone con disabilità è stato chiesto di immedesimarsi prima in Bartimeo e poi nella folla, dando voce a ciò che avrebbero potuto pensare mentre Gesù passava per le strade di Gerico. In questo modo, hanno vissuto in prima persona ciò che l’Arcivescovo auspica: sono “entrati” nel brano per intrecciare una relazione con Gesù e far entrare Lui nella propria vita.

Anche l’Arcivescovo, riprendendo la sua omelia, ha voluto compiere un’opera di immedesimazione, ipotizzando i pensieri di Gesù nel momento in cui sentì le grida di Bartimeo che lo invocava.

Alleghiamo le intense parole dell’omelia, che dovrebbero scuotere le coscienze di chi, ancora oggi, tenta di mettere a tacere la parola e il grido delle persone con disabilità. Alleghiamo inoltre il testo evangelico con l’interpretazione della comunità di Fede e Luce: una bellissima testimonianza di come anche le persone con disabilità vivano una profonda spiritualità e possano a loro volta diventare evangelizzatori nella Chiesa.