Per l’Oxford Dictionary la parola del 2025 è stata rage bait, ossia un contenuto online creato appositamente per provocare rabbia, indignazione o frustrazione, spesso pubblicato con l’unico intento di aumentare il traffico web. È anche per riflettere su fenomeni come questo, che interrogano quotidianamente chi lavora nel mondo della comunicazione, che sabato 31 gennaio, dalle 9.45 alle 12.45, all’Istituto dei Ciechi di Milano (via Vivaio 7), torna il tradizionale incontro dell’Arcivescovo con i giornalisti e i comunicatori, in occasione della festa del santo patrono, Francesco di Sales (24 gennaio).
«Disarmare le parole nell’era dei social»: questo il titolo dell’evento, che fa riferimento a un’espressione cara tanto a papa Francesco quanto a papa Leone XIV. Nel sottotitolo – «La comunicazione come servizio alla pace, tra deontologia professionale e responsabilità personali» – l’incontro evoca anche l’appello a “farsi avanti”, ognuno per il proprio ruolo e con le proprie competenze, rivolto dall’Arcivescovo nel recente Discorso alla Città.
Dopo i saluti iniziali di Stefano Femminis, responsabile dell’Ufficio per la Comunicazioni Sociali della Diocesi, e di Riccardo Sorrentino, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, si entrerà nel tema in un modo leggero, ma non superficiale, con un monologo dell’attrice e cabarettista Ippolita Baldini. A dialogare con monsignor Mario Delpini saranno Michele Serra, storica firma di Repubblica, Rosy Russo, esperta di comunicazione e fondatrice di Parole ostili e Marco Ferrando, vicedirettore di Avvenire. A moderare l’evento, che è realizzato in partnership con Ucsi Lombardia, sarà Catia Caramelli, giornalista di Radio 24 (vedi qui la locandina).
Per partecipare è necessario registrarsi. Poiché l’incontro garantisce i crediti formativi, i giornalisti iscritti all’Ordine devono iscriversi tramite la piattaforma www.formazionegiornalisti.it. Gli altri partecipanti devono compilare questo form.



