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Sportello promosso da Casa della carità,Consorzio sistema imprese sociali e Cena dell’amicizia LAVORO PER LE DONNE SOLE CON FIGLI:C’È LA «RETE PER ANGELA»

Sportello promosso da Casa della carità, Consorzio sistema imprese sociali e Cena dell'amicizia. Da febbraio ad oggi si sono rivolte 30 donne: 3 hanno trovato un lavoro e 8 diventeranno piccole imprenditrici. Queste "azioni di sostegno" sono rivolte a donne che hanno un reddito insufficiente per sostenere le spese di una famiglia. Spesso i figli vivono in comunità e quindi richiedono un aiuto anche per ricongiungersi con il figlio minorenne. «A chi richiede aiuto viene chiesta anche una seria motivazione ad intraprendere un percorso di orientamento e di accompagnamento nel mondo del lavoro», spiega Gabriella Bartolomeo, coordinatrice del progetto.

3400 - incroci Redazione Diocesi

21 Luglio 2010
REGGIO CALABRIA

CENTRO DI ACCOGLIENZA PER DONNE A RISCHIO

MAMMA E FIGLIA

Da febbraio ad oggi si sono rivolte 30 donne: 3 hanno trovato un lavoro e 8 diventeranno piccole imprenditrici. Queste “azioni di sostegno” sono rivolte a donne che hanno un reddito insufficiente per sostenere le spese di una famiglia. Spesso i figli vivono in comunità e quindi richiedono un aiuto anche per ricongiungersi con il figlio minorenne. «A chi richiede aiuto viene chiesta anche una seria motivazione ad intraprendere un percorso di orientamento e di accompagnamento nel mondo del lavoro», spiega Gabriella Bartolomeo, coordinatrice del progetto.

di Anna Lazzerini

Il progetto «Una rete per Angela» aiuta donne sole con figli a trovare un lavoro. Nonostante quest’iniziativa sia nata solo nel febbraio 2007, «ad oggi, tre donne sono riuscite ad ottenere un lavoro, e altre 10 stanno “studiando” per diventare piccole imprenditrici e riceveranno, dopo un corso di formazione, un microcredito», dice Gabriella Bartolomeo, coordinatrice del progetto.

Queste “azioni di sostegno” sono rivolte a donne che hanno un reddito insufficiente per sostenere le spese di una famiglia. Spesso sono donne i cui figli vivono in comunità e quindi richiedono un aiuto anche per ricongiungersi con il figlio minorenne.

«A chi richiede aiuto viene chiesta anche una seria motivazione ad intraprendere un percorso di orientamento e di accompagnamento nel mondo del lavoro», spiega Bartolomeo.

Attraverso i centri di ascolto, 60 donne si sono rivolte agli sportelli della Casa della carità, del Consorzio sistema imprese sociali e dell"associazione Cena dell’amicizia, che fanno parte del progetto.

Di queste ne sono state selezionate 30: per 20 si sta cercando un impiego, mentre altre 10 riceveranno una piccola somma per intraprendere un’attività in proprio (circa 5 mila euro), dopo aver seguito un corso di formazione.

«La prima fase di reperimento delle persone è quindi esaurita», afferma Demo Collu, della Casa della carità, «anche se esiste una lista d’attesa, nel caso in cui qualcuno rinunci per motivi di ricongiungimento con il figlio».

Delle tre donne che hanno trovato lavoro una è stata assunta come distributrice commerciale in una cooperativa, una come addetta alle pulizie e un’altra in una reception.

Chi vuole richiedere il sostegno di «Una rete per Angela» può rivolgersi ai centri di ascolto, agli sportelli di informazione e ai servizi di orientamento, che a loro volta, valutando i vari casi, segnaleranno la persona al coordinamento del progetto e proporranno un primo colloquio.

E’possibile chiamare il numero 02.33.00.23.41 oppure inviare una e-mail a lavoro@consorziosis.org.