Sono 850.873, pari al 23%, rappresentano l’8,9% dei cittadini lombardi, contro una media nazionale del 6,2%. Calano i permessi di soggiorno per lavoro, aumentano quelli per ricongiungimento familiare. Secondo le proiezioni degli esperti se si dovessero confermare i flussi di arrivi che sono stati registrati l’anno scorso (119 mila visti d’ingresso rilasciati), alla fine del 2008 la Lombardia passerebbe dalle attuali 850 mila presenze a più di un milione.
Quasi un quarto degli immigrati regolari in Italia sono residenti in Lombardia: sono infatti 850.873, pari al 23%. Rappresentano l’8,9% dei cittadini lombardi, contro una media nazionale del 6,2%. In testa alle province lombarde c’è quella di Brescia, dove gli stranieri sono il 12,5%, seguita da quella di Milano (10,1%).
Dal XVII dossier statistico Immigrazione di Caritas Ambrosiana e Fondazione Migrantes, la Lombardia risulta essere ancora una volta la regione con il numero più alto di immigrati. E la provincia di Milano con i suoi 390.953 stranieri regolari è seconda solo a Roma, dove sono 431.418.
Molti i minori: sono infatti 179 mila, pari al 21,1% degli stranieri regolari in Lombardia. Secondo le proiezioni degli esperti che hanno redatto il dossier Caritas/Migrantes, se si dovessero confermare i flussi di arrivi che sono stati registrati l’anno scorso (119 mila visti d’ingresso rilasciati; ndr), alla fine del 2008 la Lombardia passerebbe dalle attuali 850 mila presenze a più di un milione.
PERMESSI DI SOGGIORNO E LAVORO. Nel 2006 c’è stato un calo dei permessi di soggiorno per lavoro, scesi dal 59,2% del 2005 al 56,4%, mentre sono aumentati quelli per ricongiungimento familiare, saliti dal 29,1% al 36,2%.
Nella provincia di Milano c’è la quota più alta di permessi per motivi di lavoro: il 60,4%, mentre il primato per i ricongiungimenti spetta a quella di Cremona dove sono il 46,7%. Secondo i dati Inail contenuti del dossier Caritas/Migrantes, i lavoratori stranieri sono 458.339 (pari al 13,2% di tutti i lavoratori lombardi): 197.706 sono dipendenti e fra questi i neoassunti sono stati nel 2006 poco più di 44 mila.
Fra gli stranieri che hanno un lavoro, prevalgono quelli provenienti dall’Est Europa (38,4%), seguiti da quelli dall’Africa (29,8%), dall’Asia (17,1%) e dall’America (14,2%).
I primi cinque Paesi d’origine sono: Marocco, Romania, Albania, Egitto, Senegal e Filippine. Lavorano soprattutto nei servizi alle imprese (21,4%), nelle costruzioni (1,8%), negli alberghi e ristoranti (7,6%), nei trasporti (7,6%) e nell’industria dei metalli (7,4%).
In Lombardia sono ben 6 su 11 le province (Bergamo, Como, Cremona, Lodi, Pavia e Varese) in cui il settore che assorbe di più lavoratori stranieri è quello dell’edilizia. Nella provincia di Milano invece prevale il lavoro dei servizi alle imprese, mentre a Brescia e a Lecco nell’industria dei metalli.
GLI IMMIGRATI A MILANO. Nel capoluogo lombardo un residente su 10 è straniero. Secondo i dati del Comune di Milano, alle fine del 2006, erano 170.619 gli immigrati iscritti all’anagrafe (la metà donne), pari al 13,1% dei cittadini milanesi. E fra i minori, la percentuale sale.
Un bambino su cinque a Milano èfiglio di immigrati: sono infatti 34.575, mentre i coetanei italiani sono 150.931. Nel capoluogo lombardo prevalgono gli immigrati dai Paesi asiatici (35,4%), seguiti dagli africani (23%), dai latinoamericani (22%) e dagli europei (19,5%).
I primi cinque Paesi d’origine sono: Filippine (27.568 immigrati), Egitto (22.129), Perù (14.188), Cina (14.023) ed Equador (12.672). Sono in media più giovani dei milanesi: il 90% ha infatti meno di 50 anni, mentre fra gli italiani quasi il 50% ha più di 50 anni. (dp)