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Milano 16 luglio 2021 – «La celebrazione del funerale di un prete, la celebrazione del funerale di don Graziano non è il contesto per riflessioni e insegnamenti. C’è qualche cosa che si spezza, come un vaso prezioso che contiene un profumo di grande valore e nello spezzarsi irreparabile del vaso prezioso, nel diffondersi del profumo in tutta la casa, non c’è posto se non per un grido. Il grido che maledice la morte: perché? Il grido che conferma la fede: eccomi!. Il grido che attraversa gli abissi: alleluia!». Lo ha detto questa mattina l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, celebrando a Premana (LC) le esequie di don Graziano Gianola.

Il sacerdote è deceduto lunedì pomeriggio, 12 luglio, dopo essere precipitato in un dirupo mentre stava accompagnando i ragazzi del suo oratorio lungo il “Sentiero delle vipere” sul monte Baldo, in località San Valentino di Brentonico (TN).
Recuperato dal Soccorso alpino e trasferito con l’elicottero all’ospedale Santa Chiara di Trento, è deceduto per le gravi ferite riportare in seguito alla caduta.

Nato a Premana (LC) il 20 settembre 1973, don Graziano era stato ordinato sacerdote il 12 giugno 2004: dopo le prime esperienze nelle parrocchie di Sesto San Giovanni, Buccinasco e Assago, dal 2013 era Vicario a Milano nella parrocchia di S. Maria del Buon Consiglio (dal 2014 unitasi alla parrocchia dei Santi Giovanni e Paolo nella Comunità Pastorale “Gesù Buon Pastore”).

Il testo dell’omelia.

Stefano Femminis
Responsabile Ufficio Comunicazioni sociali
Arcidiocesi di Milano

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