#Tag: profughi e rifugiati
Don Zambito: «Accoglienza è vita»
«Le tante Lampedusa dove la Chiesa e i credenti si decidono per la vita e non per la morte stanno a Milano, nelle nostre periferie e periferie esistenziali», scrive il sacerdote, parroco nell’isola siciliana fino al 2016, in un libro edito da In dialogo
Migranti, la pedagogia dei fatti di Caritas Ambrosiana
Nei giorni in cui, nell’opinione pubblica, dalla criminalizzazione della povertà si è passati alla criminalizzazione della solidarietà, l’organismo diocesano ha varato con Sant’Egidio l’apertura del corridoio umanitario tra Italia ed Etiopia
Gualzetti: «Le Ong fanno quello che dovrebbero fare le istituzioni. No alla criminalizzazione dei poveri e di chi li aiuta»
A Milano per i prossimi tre anni 13 milioni e 600 mila euro per la grave emarginazione. Occorre puntare sulla qualità degli interventi
«Profughi, è stato fatto un buon lavoro»
I consiglieri regionali che hanno visitato il centro di accoglienza per richiedenti asilo gestito dalla Cooperativa Intrecci hanno riconosciuto la validità dell’operato della struttura
«Profughi, è stato fatto un buon lavoro»
I consiglieri regionali che hanno visitato il centro di accoglienza per richiedenti asilo gestito dalla Cooperativa Intrecci hanno riconosciuto la validità dell’operato della struttura
Così San Giuliano ha aperto le porte a una famiglia nigeriana
Il parroco don Luca Violoni racconta l’esperienza di accoglienza di una coppia di profughi, che in Italia vivevano in luoghi diversi: grazie alla disponibilità di un immobile parrocchiale si sono ricongiunti e a maggio avranno una figlia. «La comunità ha plaudito a questa scelta. Le buone prassi aiutano la gente a superare perplessità e paure»
Nuovi corridoi umanitari dall'Africa
Cei e Sant’Egidio firmano al Viminale un Protocollo di intesa con lo Stato italiano per un ingresso legale e sicuro di 500 eritrei, somali e sud-sudanesi, fuggiti dai loro Paesi per i conflitti in corso
Celim, un panettone per la Siria
Il caratteristico dolce prodotto da Vergani, con altri cibi, vini, libri e oggetti artigianali, a disposizione fino al 23 dicembre presso la mostra-mercato “Karibu!” in via delle Ore a Milano: il ricavato delle vendite finanzierà l’acquisto di beni di prima necessità per donne e bambini profughi in Libano e Turchia
Scola: «Non siamo razzisti, sull’immigrazione l’Europa ha lasciato sola l’Italia»
Rispondendo ai giornalisti dopo la Messa al Monumentale, l’Arcivescovo ha commentato l’arrivo dei profughi alla caserma Montello di Milano e le tensioni che ne sono scaturite, sottolineando «un problema politico drammatico»
Continua l’emergenza profughi a Como
Centinaia di migranti stazionano in città nel tentativo di passare la frontiera svizzera per dirigersi verso il Nord Europa. Minori soli a rischio sfruttamento. Oggi la Caritas ne accoglie una quarantina
Gualzetti: «Di fronte a certi fenomeni non si può dire no»
Il direttore di Caritas Ambrosiana: «Promuovere l’apertura all’altro è il nostro compito e dobbiamo far crescere la sensibilizzazione nelle nostre comunità. Ma deve crescere anche la cultura istituzionale: il Comune di Milano ha fatto la sua parte, la Regione invece potrebbe fare di più. E va superato il modello dei centri di accoglienza straordinaria»
Ario, l’ingegnere tutto-fare in cucina
Fuggito dall’Iran dove era perseguitato e dove vivono ancora la moglie e la figlia, ha ottenuto lo status di rifugiato. È ospite a Casa Suraya e, dopo un corso di formazione organizzato dalla cooperativa Farsi Prossimo, lavora nel locale di una catena di ristorazione a Milano: «Intanto guardo e imparo. Poi vedremo...»
Ospitalità diffusa, una parrocchia su tre ha aderito al piano diocesano
A un anno dall’appello dell’Arcivescovo il sistema di accoglienza può contare su 1861 posti tra quelli messi a disposizione nelle parrocchie, nelle strutture di proprietà della Curia, degli istituti religiosi, della Caritas Ambrosiana o delle cooperative sociali
Scola: «Se accoglienza è proposta bene come qui, diviene praticabile»
L’Arcivescovo in visita alla parrocchia Beata Vergine Assunta, che nelle ultime settimane ha accolto 100 immigrati al giorno collaborando con la Casa della carità
In estate Bruzzano riapre le porte ai profughi
Nella parrocchia della Beata Vergine Assunta un centinaio di persone pronte a collaborare per ripetere l’esperienza d’accoglienza già promossa lo scorso anno con la Casa della Carità, «che ha fatto più bene a noi che ai migranti», spiega il parroco don Paolo Selmi
“E-state con loro”, accoglienze temporanee di profughi in parrocchia
Un progetto che risponde all’appello dell’Arcivescovo. Nel frattempo continua la ricerca di immobili per l’accoglienza diffusa a medio lungo termine. Gualzetti: «Gli sbarchi aumenteranno: se non ci attrezziamo, sarà emergenza. Noi vogliamo fare la nostra parte. Ma anche le istituzioni devono fare la loro»
Bettinelli: «Poco lungimirante revocare l’accoglienza»
L’operatore dell’area stranieri di Caritas Ambrosiana critico sulla decisione della Prefettura di liberare posti in vista dei nuovi arrivi a scapito di chi ha permessi di soggiorno per motivi umanitari. In Diocesi accolte al momento 1450 persone, un centinaio di altre parrocchie pronte ad aprire le porte
Così la Caritas “si sporca le mani” con i profughi
Quattro famiglie ospitate negli appartamenti gestiti dalla Tantum Aurora, una onlus costituita ad hoc, nell’ambito della convenzione con la Prefettura di Como. «Il nostro è un lavoro soprattutto educativo, che nasce dalla carità cristiana»
Altomilanese, Comuni e Parrocchie aprono le porte ai migranti
Partita dal Sindaco di Legnano, la proposta ha trovato l’appoggio del Decanato locale e di quelli di Castano Primo e Villoresi. Appello alle famiglie che hanno abitazioni disponibili: l’ospitalità diffusa sul territorio sarà poi gestita dalle cooperative Caritas d’accordo con la Prefettura. Già pienamente integrati i 25 asilanti del Ghana accolti nel 2014
Gualzetti: «Accoglienza diffusa, chiave per l’integrazione»
Il direttore di Caritas Ambrosiana stila un bilancio del piano diocesano: «Ogni Comune, parrocchia, istituzione può ospitare pochi richiedenti asilo. Soluzione più efficace di quella di riunire centinaia di migranti in un unico luogo»