Tre parole guidano il viaggio del Giubileo.
1. «Perché?»
La domanda. Gesù viene vicino a te. Forse non lo riconosci. Forse ha il volto di una persona qualsiasi, di una situazione qualsiasi. Forse viene in un momento difficile: «perché piangi?». La domanda di Gesù è la domanda di un amico che sa i tuoi sogni, le tue lacrime, i tuoi buoni propositi, il tuo desiderio di essere felice e di rendere felici le persone che ami. È la domanda di un amico che sa dei tuoi peccati, delle tue paure, delle fantasie di cui ti vergogni: «perché piangi?». Ti domanda: «perché?». La domanda ti invita a cercare di capire, di capirti, di non vivere a caso, di non rassegnarti ad essere infelice.
2. «Maestro!»
La parola che riconosce Gesù presente. Non è morto, ma è vivo. Ti chiama, ti invita a guardare verso di lui in un modo nuovo. Ti chiama, non ti lascia solo nelle tue lacrime. E tu, con Maria di Magdala, lo riconosci, gli parli, lo ascolti.
«Maestro!»: tu mi puoi insegnare la via della vita.
«Maestro!»: posso fidarmi di te.
«Maestro!»: tu mi conosci, mi stimi, mi vuoi essere amico.
«Maestro!»: posso parlare con te, perché sei vivo! Posso parlare con te al mattino, alla sera, durante il giorno, quando sono nella gioia, quando sono scoraggiato, quando non so che cosa fare.
3. «Va’!»
«Va’!»: non stare fermo, hai una giovinezza da vivere.
«Va’!»: hai qualche cosa da dire agli altri, ai tuoi fratelli, amici; hai qualche cosa da dire anche a coloro che non sanno niente di Gesù.
«Va’!»: è Gesù che ti manda, è il messaggio di Gesù quello di cui hanno bisogno tutti, tutti quelli che ti incontrano.
«Va’!»: non essere timido o timida, non essere pigro o pigra, non lasciarti abbattere dai bulli, da quelli che rendono infelici perché sono infelici.
«Va’!»: non andare da solo.
«Va’!»: condividi il tuo andare con gli amici, con gli educatori più grandi, con i ragazzi e le ragazze più piccoli.
«Va’!»: andate! Seminate speranza, sorridete, servite, parlate di Gesù, vivo, risorto, amico!