La violenza può essere sconfitta? E’ davvero possibile una prassi nonviolenta per risolvere i conflitti? Quali gli strumenti di cui dotarsi?
Si tratta di interrogativi che non possono non provocarci, in particolare in questo tempo in cui la crisi economica e sociale globale mostra con chiarezza come tanti piani della nostra vita quotidiana siano profondamente attraversati dalla violenza: la finanza e l’economia, le sfide poste dalle migrazioni, il rapporto con la natura, le relazioni tra stati … fino ad arrivare alla corsa agli armamenti e alle nuove guerre.
A maggio di quest’anno, circa 1000 delegati – espressioni delle Chiese riunite nel Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC-WCC) e membri di numerose associazioni della società civile internazionale – si sono riuniti a Kingston, in Jamaica, nella “Convocazione Ecumenica Internazionale sulla Pace” per rispondere a quegli interrogativi, cercando di trovare le risposte nel cuore dell’annuncio evangelico: la pace è possibile, la riconciliazione è possibile, il perdono è possibile, la nonviolenza è possibile! Dall’Italia hanno partecipato 5 delegati e 2 giornalisti.
Da Kingston è stato dunque lanciato un appello a tutti i cristiani e a tutte le Chiese del mondo perché assumano finalmente la radicalità della chiamata ad essere costruttori pace e di giustizia, cioè di ‘Pace giusta’!
Come raccogliere questo appello?
A livello internazionale, il CEC-WCC ha stabilito che la prossima Assemblea Mondiale (Busan, Corea del Sud – 2013) sarà centrata ancora sui temi della pace. E in Italia? Negli ultimi anni si sono organizzate reti ecumeniche giovanili dal basso e momenti di riflessione che hanno cercato di rilanciare l’impegno delle Chiese su giustizia-pace-salvaguardia del creato e il percorso di Kingston. Quello che sarebbe auspicabile per il futuro è un percorso continuo e coordinato, sia locale che nazionale, intorno alle sfide della pace, capace di promuovere una comune ricerca biblica-teologica-ecclesiologica, una spiritualità della nonviolenza e una prassi ecumenica che proponga scelte, campagne di opinione, percorsi educativi, azioni concrete: un’agenda ecumenica della pace in sintesi!
Il laboratorio proposto a MIlano il 19 novembre vuole essere una prima occasione di incontro rivolta a rappresentanti di Associazioni e Chiese e a singoli cristiani per immaginare insieme, alla luce delle sfide di Kingston, quelli che potrebbero essere gli orizzonti, il significato e le priorità di un percorso ecumenico di questo tipo.
Saremo capaci di “osare la pace per fede”?
Promuovono l’incontro: Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano, Centro Ecumenico Europeo per la Pace – ACLI, PaxChristi, Segretariato Attività Ecumeniche, Cipax. Riviste: Mosaico di Pace, Riforma, CEM Mondialità, Confronti
Per info:
– www.fcei.it
– www.chiese-e-pace.it