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16 e 17 giugno

Seminario residenziale “La nuova cultura digitale”

Una due giorni pensata per i responsabili delle comunicazioni sociali delle diocesi lombarde, aperta anche agli operatori della comunicazione delle parrocchie.

8 Giugno 2016

L’ingresso – rapido e potente – delle tecnologie digitali nell’universo della comunicazione (personali e mediatiche) ha generato una impressionante evoluzione che non solo sta modificando impostazione e natura dei media ma sta interferendo decisamente nella vita delle persone e nella società. 

Il seminario – riservato a chi nelle Diocesi della Lombardia si occupa di comunicazione ecclesiale – vuole anzitutto esplorare e comprendere questo cambiamento per dotare i responsabili degli uffici della comunicazione sociali e i loro collaboratori degli strumenti culturali e tecnici per essere protagonisti del cambiamento, non soggetti passivi.

Da questo scenario si seguiranno poi alcuni – dei tanti possibili – percorsi precisi: quale è lo stile adeguato di scrittura per i social media e i siti web? Che “tono” di comunicazione la Chiesa deve tenere per essere efficace nel proporre (e difendere) le proprie ragioni? Come si progetta e coordina l’unica comunicazione della Diocesi visto che oltre agli strumenti tradizionali (cartacei, radio Tv) ora è da declinare anche sui media digitali?

Infine: come tutelare la privacy, i minori, i dati sensibili nei nuovi ambienti di comunicazione dove è piu facile correre il rischio di commettere errori in proposito?

Ecco il programma nel dettaglio:
Giovedì 16 giugno
Ore 10: la nuova cultura digitale, Alessandra Carenzio
Ore 13: pranzo
Ore 14.30: il linguaggio per il digitale: come scrivere per siti e social (relazione + workshop), Marco Massarotto
Ore 19 Cena
Sera: il tono e lo stile della comunicazione pubblica della Chiesa nelle controversie, Martina Pastorelli

Venerdì 17 giugno
Ore 9: Giornale, sito, social: come integrare i media? Martino Cervo
Ore 12.30: pranzo
Ore 14: la comunicazione, la privacy e le questioni legali, Guido Camera
Ore 16: conclusione
 

Il corso si terrá presso il Centro Pastorale Ambrosiano di Seveso (via S. Carlo, 2).

Il costo complessivo è di 140 euro.

Per iscrizioni e informazioni potete scrivere a comunicazione@diocesi.milano.it oppure telefonare al numero 02/8556240 (lun-ven ore 9-17) entro e non oltre lunedì 13 giugno.

I docenti – coordinati da dDavide Milani, responsabile comunicazione arcidiocesi di Milano e presidente Fondazione Ente Spettacolo – sono:

Alessandra Carenzio: dottore di ricerca in Pedagogia, svolge attività  di ricerca e formazione presso il CREMIT, Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media e alla Tecnologia, dell’Università  Cattolica di Milano. Tra i suoi interessi di studio: il rapporto tra media e minori, l’impiego dei media nella didattica e nell’educazione, le pratiche mediali come occasione di intervento educativo.
Marco Massarotto: fondatore di Hagakure, importante agenzia di Digital Communications. Autore di “Internet P.R. – Il dialogo in rete tra aziende e consumatori”, “ Costruire e Comunicare identità in Rete” e “Mobile Marketing – Riflessioni sul nuovo rapporto tra azienda e consumatore”. Ha  lavorato per importanti agenzia di pubblicità internazionali e insegnato Digital Marketing e Communication in corsi, seminari e master.
Martina Pastorelli: Fondatrice e presidente di Catholic Voices Italia. Ex giornalista televisiva. Ha lavorato in Italia e all’estero nella comunicazione aziendale nei settori Corporate Image, Eventi e Ufficio stampa. Ha curato la traduzione e l’adattamento di Come difendere la fede senza alzare la voce, di Austen Ivereigh.
Martino Cervo: giornalista, direttore de “il Cittadino”, già caporedattore centrale alla redazione milanese di Libero.
Guido Camera Avvocato penalista, insegna Diritto dell’informazione presso l’Istituto post-universitario per la formazione al giornalismo “Carlo De Martino” e collabora con l’Ordine dei Giornalisti. Responsabile della Scuola per l’idoneità alla difesa penale della Camera Penale di Milano. Autore di varie pubblicazioni su «Il Foro Ambrosiano», «L’indice penale».