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Evento

Milano ricorda il “custode” di Palmira
trucidato da Isis

A tre mesi dal suo assassinio, gli sono stati dedicati un albero e un cippo al Giardino dei Giusti. L'archeologo fu decapitato il 18 agosto scorso dai terroristi islamici per essersi rifiutato di rivelare dove fossero nascosti i tesori artistici della città, patrimonio Unesco.

20 Novembre 2015

A tre mesi dalla morte di Khaled al-Asaad, Milano non dimentica il “custode” di Palmira e ha ricordato con una giornata di iniziative l’archeologo siriano che ha dedicato la vita alla tutela dello straordinario patrimonio culturale di Palmira.

Decapitato dai fanatici dell’ISIS per non aver rivelato dove avesse nascosto i tesori della sua città, Khaled al-Asaad è diventato il simbolo della resistenza ai fondamentalisti che, con la distruzione del sito archeologico, hanno voluto cancellare le tracce millenarie delle civiltà testimoniate a Palmira.

L’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano – composta da Comune di Milano, Associazione Gariwo e UCEI Unione Comunità Ebraiche Italiane – ha organizzato per la giornata di mercoledì 18 novembre la cerimonia di intitolazione a Khaled al-Asaad di un albero e un cippo presso il “Giardino dei Giusti di tutto il mondo” al Monte Stella. Sul cippo è stata incisa la seguente frase dedicata all’archeologo scomparso:  “Trucidato dall’ISIS nel 2015 per aver difeso in Siria il patrimonio archeologico di Palmira, memoria della civiltà umana”.

Nel pomeriggio invece, al Piccolo Teatro di via Rovello, si è svolto il convegno internazionale dal titolo: “L’esempio morale di Khaled al-Asaad. Salvare Palmira, patrimonio civile dell’Umanità”.  Al convegno sono intervenuti il Sindaco Giuliano Pisapia, il Presidente del Consiglio Comunale Basilio Rizzo, il presidente di Gariwo Gabriele Nissim, il presidente UCEI Renzo Gattegna, la storica Eva Cantarella, il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, gli archeologi Maria Teresa Grassi e Paolo Matthiae, l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Ferrari.

“La giornata di mercoledì, dedicata a Khaled al-Asaad – afferma il sindaco Giuliano Pisapia – è stata una grande risposta unitaria e civica dell’intera città contro la violenza e il terrorismo. Dopo l’esposizione della bandiera francese a Palazzo Marino e il minuto di silenzio dedicato alla strage di Parigi dal Consiglio comunale, mercoledì c’è stato dunque un ulteriore momento unitario di riflessione.”.

“Dopo i tragici attentati di Parigi, assume un significato ancora più forte e simbolico il sacrificio di Khaled al-Asaad, che ha dimostrato l’importanza di Palmira per la Siria e il mondo. Difendendo quei preziosi reperti – ha detto il presidente del Consiglio Comunale Basilio Rizzo – Asaad voleva preservare i valori rappresentati dalle diverse culture che si sono incontrate a Palmira nei millenni. E’ da questa eredità che i giovani siriani dovranno ripartire e a noi spetta sostenerli in ogni modo in questo momento tragico: solo così potremo sperare insieme in un futuro diverso per loro, per il loro Paese e per tutti noi”.

“Khaled al-Asaad è stato ucciso perché ‘colpevole’ di aver difeso le testimonianze e i simboli di una civiltà, di cui tutti siamo figli. Per questo è importante conservare il ricordo della sua figura e del suo gesto, seminando nella nostra comunità gli anticorpi necessari alla resistenza contro tutti gli oblii, che permettono alla storia di ripetere tragicamente i proprio errori – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –.  Per questo il 27 ottobre scorso abbiamo intitolato alla memoria di Khaled al-Asaad  lo’ Spazio delle Culture’, un’ampia sala del Mudec dedicata permanentemente alle attività culturali del Forum della Città Mondo, quindi uno spazio importante per la conservazione della memoria e per lo sviluppo culturale di tutte le comunità che abitano Milano”.

“Khaled Al Asaad, arabo e musulmano, è un grande esempio della resistenza morale all’Isis. Si è sacrificato  per difendere Palmira, patrimonio archeologico di tutta l’Umanità – ha dichiarato il presidente di Gariwo Gabriele Nissim -. Dal Giardino dei Giusti, conosciuto in tutto il mondo, deve partire una grande mobilitazione morale che veda insieme arabi, ebrei, cattolici, musulmani, credenti e non credenti di fronte all’integralismo omicida. Khaled ci ha infatti insegnato due cose fondamentali: questo nuovo male colpisce tutti e solo se si realizza una unità morale di uomini con culture diverse possiamo sperare di sconfiggerlo”.

 “Solo la cultura e la memoria sono le parole chiave, gli antidoti affinché la nostra società sia consapevole dei propri valori fondamentali e irrinunciabili, – ha sottolineato Giorgio Mortara , UCEI -: primo tra tutti il rifiuto di ogni deriva fanatica e fondamentalista che finisce per diventare assassina contro chiunque venga considerato diverso”.

“Come segno fisico e duraturo in Città in memoria  di Khaled al – Asaad e di Palmira, ho proposto presso la Fabbrica del Vapore, in collaborazione con l’associazione Gariwo, la realizzazione di un murales ad opera di street artists milanesi,  da inaugurarsi il 6 marzo Giornata dei Giusti”, ha dichiarato Paola Bocci Presidente Commissione Cultura.