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Servizio per la vita sociale e il lavoro

Compiti e responsabilità

31 Marzo 2003

Il Servizio per la vita sociale e il lavoro opera in stretta collaborazione con gli altri Organismi di Curia, in primo luogo i Servizi appartenenti allo stesso Settore e quelli appartenenti al Settore per l’Educazione Scolastica, al Settore per l’Evangelizzazione e i Sacramenti e al Settore per la Pastorale Giovanile e la Pastorale Universitaria:

a) promovendo una specifica attenzione alla pastorale del lavoro a livello zonale, decanale e parrocchiale, con le apposite strutture: presbiteri, diaconi e laici responsabili a livello di zona e di decanato; laici incaricati nei Consigli pastorali di decanato e in quelli parrocchiali; commissioni decanali per la pastorale del lavoro; assemblea di inizio anno, programmatica, e di fine anno, consuntiva, dei responsabili e impegnati della pastorale del lavoro ai vari livelli;

b) attivandosi per la formazione dei presbiteri, diaconi, consacrati e laici impegnati nella pastorale del lavoro;

c) programmando alcuni percorsi formativi a livello diocesano o di zona pastorale all’interno della proposta diocesana delle Scuole Diocesane per Operatori Pastorali;

d) elaborando itinerari di formazione dei giovani alla vita sociale e al mondo del lavoro, in collaborazione con il Settore per la Pastorale Giovanile e la Pastorale Universitaria e con il coinvolgimento delle organizzazioni ecclesiali che operano in tale ambito;

e) curando la pubblicazione di sussidi per la formazione e l’aggiornamento;

f) coinvolgendo e aiutando le comunità cristiane nella preparazione e celebrazione delle giornate diocesane annuali: la Giornata della Solidarietà; la Veglia dei lavoratori e il Primo maggio dei giovani;

g) prestando particolare attenzione alle situazioni di crisi aziendali (con eventuale partecipazione, tramite propri incaricati, alle assemblee di fabbrica);

h) proponendo iniziative che possono essere di aiuto alla formazione dei presbiteri (nel quadro della formazione permanente) e dei laici (serate-incontri pubblici, tenendo particolarmente conto del tema della Giornata della solidarietà, ecc.);

i) organizzando incontri con il presbiterio e con il Consiglio pastorale dei diversi decanati;

j) favorendo la conoscenza e la diffusione della dottrina sociale della Chiesa, affinché sia inserita nella catechesi ordinaria e nella formazione seminaristica;

k) facendo in modo che “il tema del lavoro sia presente negli ordinari programmi formativi dei fedeli laici, sia giovani sia adulti” (cost. 543, § 3);

l) indicando vie e modelli praticabili che esprimano la spiritualità e le virtù del lavoro (“Il processo formativo che la Diocesi si impegna a favorire tenga conto delle motivazioni reali per cui donne e uomini oggi lavorano e delle effettive condizioni di lavoro in cui si trovano a vivere, per ricercare e proporre vie e modelli praticabili, che esprimano la spiritualità e le virtù del lavoro e sviluppino un’assunzione di responsabilità in tale ambito”: cost. 543, § 4);

m) curando il rapporto e il coordinamento di associazioni, movimenti, fondazioni ed altri enti ecclesiali e di ispirazione ecclesiale, che operano nel mondo del lavoro;

n) accompagnando alcune realtà associative (es. ACLI, GIOC, UCID, ACAI), in modo stabile con sacerdoti preparati e sensibili inseriti nella pastorale sociale e del lavoro, secondo le indicazioni della CEI.