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2-5 settembre

A Gazzada il Mediterraneo tra fedi,
missioni e sfide future

Villa Cagnola ospita la XXXVII Settimana di Storia religiosa euro-mediterranea. Giovedì 3 settembre incontro aperto a tutti con un vescovo nigeriano sulla situazione dei cristiani in quel Paese

28 Luglio 2015

I drammatici avvenimenti che attraversano l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente prendono la forma di quotidiani contrasti e guerre di religione, alimentate anche da polemiche legate a pregiudizi storici e culturali.

Di fronte alla problematica situazione internazionale e alle crisi culturali, la XXXVII Settimana di Storia religiosa euro-mediterranea, intitolata “Le Missioni in Africa” intende porre a confronto le modalità di inculturazione e le possibilità di dialogo che possono essere sviluppate tra cristianesimo e islam nella società attuale.

Con il contributo di studi e approfondimenti storici si getterà uno sguardo critico e strutturato sulla situazione di oggi, sui fatti politici e culturali che contraddistinguono l’attualità, a partire dalla questione delle missioni, in particolare cristiane e islamiche, nel contesto dell’area sub-sahariana.

La Settimana sulle missioni in Africa, promossa dalla Fondazione Ambrosiana Paolo VI in collaborazione con la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano e l’Arcidiocesi di Milano, con il patrocinio della Regione Lombardia e della Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus, si terrà dal 2 al 5 settembre presso Villa Cagnola di Gazzada.

Come tutti gli anni, anche per l’edizione 2015, il convegno si varrà di contributi di numerosi esperti e docenti di prestigiose università italiane ed internazionali che affronteranno la tematica storica e culturale da varie prospettive e con tagli interdisciplinari e trasversali. Oltre all’intervento di studiosi di primissimo piano, la XXXVII Settimana di Storia religiosa euro-mediterranea intende offrire un’approfondita testimonianza teologica-pastorale. Anche per questo la Settimana prevede un incontro aperto al pubblico giovedì 3 settembre (ore 21), con monsignor Matthew Kukah, vescovo di Sokoto, dal titolo “La situazione dei cristiani in Nigeria”.

«Il convegno si propone di indagare la cultura africana, valorizzando le sue diverse componenti e i numerosi modelli (bizantini, islamici, latini) rielaborati alla luce del messaggio cristiano – spiega la professoressa Emanuela Fogliadini, curatrice dell’iniziativa -. L’avvento del cristianesimo nel IV secolo in Etiopia segnò l’inizio di una tradizione culturale che, fino a poco tempo fa, è rimasta relativamente sconosciuta fuori dai suoi confini. Nel corso dei secoli, gli artisti etiopici hanno saputo produrre uno straordinario numero di opere d’arte: architetture, croci, pitture murali, icone e manoscritti miniati. Alle radici dell’arte tradizionale etiopica vi è la convergenza tra il messaggio cristiano e il substrato africano nel quale la cultura etiopica è cresciuta e continua a prosperare».

«Il nostro avvenire – commenta il professor Maurice Borrmans – dipende da un dialogo intelligente e coraggioso tra i responsabili cristiani e musulmani, come invitano a fare le istituzioni ecumeniche e cattoliche. Le missioni cristiane hanno sempre dimostrato la preoccupazione di offrire il sapere (mettendo a disposizione scuole moderne a tutti i livelli), la salute (dispensari e ospedali) e lo sviluppo (anche economico e tecnologico), in accordo con la colonizzazione. Le missioni cristiane, inoltre, hanno dimostrato interesse per le lingue locali, assicurando la traduzione della Bibbia e delle liturgie nelle varie parlate locali. Oggi, infine, le missioni cristiane tendono ovunque a “dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”, restando “coscienza critica” della società civile».

«Il convegno intende interrogarsi sulle nozioni di permeabilità culturale e sull’incontro tra immaginari – aggiunge il professor François Bœspflug -. Nel processo di inculturazione sono coinvolti la liturgia, la teologia e la catechesi, la poesia, l’arte del racconto e dei proverbi, ma anche le belle arti, in cui sono in primo piano per l’Africa sub-sahariana la scultura su legno e su metallo e la pittura su diversi supporti».

Anche quest’anno, infine, la Fondazione Famiglia Legnanese e la Fondazione Maria Giussani Bernasconi mettono a disposizione 10 posti di partecipazione gratuita, comprensivi di vitto e alloggio, per universitari meritevoli (italiani ed esteri) di età inferiore ai 35 anni (domande entro il 31 agosto alla Segreteria della Fondazione Ambrosiana Paolo VI allegando dati personali, curriculum e attestato del professore di riferimento).

Info e iscrizioni: tel. 0332.461304; info@villacagnola.it; www.villacagnola.it/missioniafrica