La Settimana dell’educazione 2015 che si svolgerà dal 21 al 31 gennaio sarà un tempo propizio per considerare con più determinazione la proposta dello stile delle «comunità educanti» presentata nella Nota che l’Arcivescovo Angelo Scola ha offerto all’inizio dell’anno pastorale in continuità con le lettere pastorali «Alla scoperta del Dio vicino» e «Il campo è il mondo».


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Potremo invitare tutti coloro che all’interno della comunità cristiana sono impegnati nell’educazione delle giovani generazioni a considerare in profondità il metodo educativo praticato dal Signore Gesù, come modello per una comunione che coinvolge e contagia (cf. Nota «La comunità educante» pp. 19-20) e a verificare come le comunità educanti possano essere davvero espressione della Chiesa per i ragazzi e i giovani a loro affidati, facendo riferimento ai «quattro pilastri della comunità cristiana» (cf. pp. 20-22).

In aiuto della riflessione comune c’è un altro importante testo, presentato all’inizio dell’anno pastorale, che è il frutto della verifica del progetto di PG «Camminava con loro», si tratta delle «Prospettive di Pastorale giovanile» (è possibile scaricare il documento online). In particolare è utile fare riferimento alla parte seconda del documento dal titolo «L’orizzonte in cui situarsi».

Inoltre abbiamo dato ulteriori suggerimenti per le comunità educanti nel sussidio per l’animazione «Solo insieme» (cf. sussidio «Solo insieme» pp. 21-30).

Il cuore della questione che potremo mettere a tema è la sollecitazione che viene dal nostro Arcivescovo quando ci richiama al fatto che «La comunità sarà davvero “educante” se per primi coloro che la compongono vivono, come sono capaci, la sequela a Cristo come il fattore di conversione permanente nella loro vita, così che l’unità del loro io, necessaria per educare, si faccia sempre più potente. Il compito educativo rappresenta dunque un’occasione imperdibile per la conversione personale» («La comunità educante», pp. 29-30).

Ecco perché la Settimana dell’educazione potrà essere l’opportunità per spazi di preghiera personali e comunitari più dilatati e per momenti in cui la meditazione personale possa sfociare nella condivisione e nella comunicazione fraterna.

Per quanto riguarda la comunità educante che si riferisce ai ragazzi dai 7 agli 11 anni e quindi ha in carico il percorso di iniziazione cristiana, sarà utile riprendere anche quanto è emerso nell’ultima Assemblea degli oratori «Solo catechismo?» sul rapporto fra Oratorio e Iniziazione cristiana. Sarà utile riprendere in particolare l’intervento di don Samuele Marelli (il cui testo sarà disponibile nei prossimi giorni) e le indicazioni pastorali presentate da Sua ecc.za mons. Pierantonio Tremolada.

 

Nuovo umanesimo e stili di vita

La Settimana dell’educazione ci chiederà di considerare la sfida del nuovo umanesimo che lo stesso Arcivescovo ha presentato in occasione del Discorso alla città del dicembre scorso, in particolare quando ha affermato: «la proposta di un nuovo umanesimo non è altro che la capacitàinsita nella fede cristiana di generare cultura, cioè, di proporre agli uomini e alle donne di ogni tempo, partendo dal loro peculiare contesto storico, sociale e culturale un senso per vivere il quotidiano» (A. Scola, «Un nuovo umanesimo», Centro ambrosiano, p. 26). La costruzione di una «nuova umanità» è la sfida che coinvolge la Chiesa italiana in questa seconda parte del Decennio sull’educare, che avrà il suo momento sintetico nel convegno di Firenze del novembre 2015 che avrà come titolo «In Gesù Cristo, il nuovo umanesimo». A questi temi si collega l’impegno ad una riflessione seria sugli stili di vita che vede la nostra Diocesi protagonista in vista di Expo 2015.

Attorno a tutti questi contenuti si può prevedere il coinvolgimento anche di altre agenzie educative presenti sul proprio territorio affinché la Settimana dell’educazione possa avere anche un risvolto di forte apertura e dialogo verso la società civile.

 

Apertura a nuove alleanze educative

Come sottolineano le Prospettive di Pastorale giovanile (soprattutto nella parte prima) occorrerà far progredire per quanto è possibile la riflessione sul tema dell’apertura a nuove alleanze educative, considerando  e coinvolgendo anche soggetti che non sono tutti appartenenti all’ambito ecclesiale. In questo senso lo strumento delle équipe di pastorale giovanile all’interno delle unità di PG (UPG) sembra essere ancora il «tavolo» più rappresentativo per un confronto serrato sull’educazione in un dato territorio.

Nell’esigenza di stringere nuove alleanze educative si situa il rapporto con i genitori. Facendo riferimento alla Festa della famiglia (che si colloca dentro la Settimana dell’educazione) si possono trovare modalità nuove per una cura delle relazioni con e fra i genitori dei figli che abitano nel nostro territorio.

 

Segni di unità
Educatori alla scuola di Montini

Anche quest’anno, per tutti i giorni della Settimana dell’educazione, proponiamo agli educatori di vivere un percorso di riflessione e di preghiera, mettendosi alla scuola di un testimone della fede che possa dare nuove motivazioni alla scelta di servire i più giovani nella comunità cristiana.

Quest’anno ci affideremo alle parole di Paolo VI, proclamato beato lo scorso 19 ottobre da Papa Francesco e pubblicheremo il nuovo libretto di preghiera per gli educatori dal titolo «Segni di unità. Educatori alla scuola di Montini» (ed. Centro ambrosiano). Il volumetto proposto alle comunità educanti sarà disponibile presso la libreria di via Sant’Antonio 5 a Milano da giovedì 8 gennaio 2015.

 

Maggiori informazioni saranno a disposizione sul nostro sito internet sul numero 1-2015 de Il Gazzettino della Fom.

Data: 21 gennaio – 31 gennaio 2015

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