La Nota pastorale dell’Arcivescovo Angelo Scola «La comunità educante» impegna l'oratorio perché sia generato quello stile comunionale che è una forma permanente di educazione nei confronti dei più giovani, di ogni fascia d'età. Ecco alcune attenzioni a cui non rinunciare!


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Nel «fare comunità» con i ragazzi, coinvolgendo le loro famiglie, entrano in gioco le comunità educanti, che sono «espressione della vita concreta di una comunità cristiana […] per i ragazzi/e il volto concreto, fisicamente rintracciabile nello spazio e nel tempo, della Chiesa stessa». (A. Scola, La comunità educante, pp. 21-22).

Tutti coloro che educano i ragazzi e si riferiscono all’oratorio, anche indirettamente (pensiamo ad esempio agli insegnanti di religione o agli educatori di associazioni o movimenti), si sforzeranno di formare delle comunità educanti (cfr. A. Scola, op. cit., pp. 23-25) per elaborare una proposta unitaria e manifestarla attraverso: la condivisione delle esperienze; lo scambio di informazioni e la reciproca collaborazione; la familiarità reciproca fra educatori e con i ragazzi; la presa in carico della vita quotidiana di ciascun ragazzo e l’elaborazione di un pensiero condiviso per la sua crescita; la celebrazione di occasioni ed eventi che ruotano soprattutto attorno alla Domenica e incarnano la dimensione della festa (cfr. A. Scola, op. cit., pp. 19-20).

Delle comunità educanti così, che si riferiscono allo stile del Vangelo e che si plasmano attorno al bene dei ragazzi a loro affidati, sapranno generare creatività, bellezza, entusiasmo e innovazione, sia in oratorio sia nella relazione fra l’oratorio e le altre agenzie educative – in primo luogo la famiglia e poi la scuola, lo sport, ecc. – e, in fin dei conti, produrranno un senso di Chiesa simpatico e attraente che per i ragazzi può condurre alla scelta di «starci» e quindi di appartenere a una comunità cristiana che chiede, passo dopo passo, di prendere in mano la propria vita, comprendere la propria vocazione, mettere in gioco i propri talenti personali e renderli un «patrimonio comune» per tutti.
Tutto questo può avvenire se davvero chi educa fa proprio l’imperativo della comunione che diventa per noi il motto: «Solo insieme» (cfr. proposta dell’anno oratoriano).

 

Per quanto riguarda l’iniziazione cristiana, i suggerimenti per il cammino delle comunità educanti in oratorio sarà dato in un’occasione particolare: la «Quattro giorni 2014», destinata primariamente a catechisti e catechiste ma aperta anche a tutti coloro che saranno chiamati a formare le comunità educanti in oratorio.

Per partecipare (i primi incontri si terranno in alcune sedi già dal 2 settembre 2014), invitiamo a consultare il sito www.chiesadimilano.it/catechesi.

 

Tre sono le attenzioni che vorremmo suggerire alle comunità educanti che prenderanno forma in oratorio:

– l’attenzione alla vocazione di ciascun ragazzo, cercando di prendersene cura esplicitamente, generando attorno a lui un contesto buono di vita ecclesiale. «Nessuna vocazione nasce da sé o vive per se stessa. La vocazione scaturisce dal cuore di Dio e germoglia nella terra buona del popolo fedele, nell’esperienza dell’amore fraterno.» (Papa Francesco, Messaggio per la Giornata delle vocazioni 2014).

– Il sostegno verso i genitori, che significa anche coinvolgimento, piena partecipazione, scambio e confronto costante, attenzione ai problemi e alle situazioni, discernimento sui tempi delle famiglie, scelte condivise. «Non si potrà offrire una proposta unitaria e comunitaria prescindendo dai genitori e dai nonni come soggetti responsabili a pieno titolo di una proposta.» (A. Scola, La comunità educante, p. 25)

– Il rilancio della domenica come giorno esemplare per vivere insieme nella comunione fraterna, come occasione per far festa, condividere il riposo e il dialogo fra le generazioni e rigenerarsi, puntando sull’energia e l’allegria «tipiche» dell’oratorio e su momenti belli e curati di animazione. «Il Dies Domini costituisce il paradigma della vita della comunità che ama, lavora, soffre, riposa… col Signore al centro e a partire dal rapporto con Lui.» (A. Scola, La comunità educante, p. 22).

 

Nel sussidio della Fom per l’animazione dei ragazzi 2014-2015 «Solo insieme» (ed. In dialogo), disponibile a settembre, si trovano le tracce di un cammino per la formazione delle «comunità educanti» in oratorio.

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