Si sono svolti sabato 10 novembre, gli Osservatori preado e ado, rivolti agli educatori impegnati sul campo in tutta la Diocesi per accompagnare i più giovani in un percorso di fede. Grazie a questo momento di ascolto e condivisione possiamo più speditamente attuare una revisione degli itinerari diocesani, a partire dal percorso preadolescenti.


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«Il primo atto di una revisione complessiva del cammino diocesano per gli itinerari di adolescenti e preadolescenti – introduce don Stefano Guidi, responsabile del Servizio per l’oratorio e lo sport della Diocesi, agli Osservatori preado e ado di sabato 10 novembre, al Centro pastorale ambrosiano di Seveso – inizia qui»… ed inizia attraverso l’ascolto e il confronto con gli educatori di preado e ado, cioè coloro che si trovano “sul campo” ad utilizzare i sussidi e gli strumenti che la Diocesi mette a disposizione per accompagnare il cammino di fede dei ragazzi.

Non potendo rivedere contemporaneamente entrambe le proposte, in un’ottica di logica consequenziale e di coerente continuità dei due cammini, il desiderio è quello di valutare in primis il percorso diocesano dedicato ai preado, realizzato in un momento in cui il nuovo percorso di iniziazione cristiana era ancora in realizzazione (e ora consegnato), per presentare in vista del nuovo anno pastorale 2019-2020 il percorso rinnovato, raccogliendo innanzitutto le istanze presentate. E continuare l’aggiornamento e la revisione dei percorsi diocesani l’anno successivo, considerando in maniera organica e completa il percorso per gli adolescenti.

«Ci troviamo all’inizio di una revisione importante per il percorso diocesano, il primo passo per camminare – continua don Stefano – che compiano alla vigilia di qualcosa di grande per nostri oratori: ‘Verso l’oratorio 2020‘. Il desiderio di vivere una fase di riflessione e confronto degli oratori da vivere in forma sinodale per i prossimi due anni pastorali, che metta in cammino i nostri oratori, arrivando alla meta del 2020 con l’obiettivo di rilanciare l’oratorio in diocesi». Un obiettivo che non può prescindere dalla verifica e dalla opportuna revisione della proposta educativa diocesana, e degli strumenti utilizzati, che ci permettono di sentirci Chiesa e di avere una costante di riferimento nel cammino.

Caratterizzato da diversi sussidi con una struttura comune e un approccio modulare (per permettere l’utilizzo di più sussidi durante l’anno, a seconda delle esperienze e dei momenti), narrativo, antropologico, agiografico, catechetico, artistico, biblico, il percorso preadolescenti ‘Perché porti molto frutto’ propone strade diverse e permette di affrontare anche temi complessi per un ragazzo di questa età, come argomenti catechetici e biblici.

«Tre verbi costitutivi della persona (in un momento in cui l’adolescente è tutt’altro che strutturato, e il suo essere è confuso) per tre pilastri su cui costruire la propria identità, il percorso adolescenti ‘È bello con te – Avere, Amare, Essere’ è organizzato anch’esso secondo la struttura ‘Vissuto, Parola di Dio, invocazione di preghiera e testimonianza’ – spiega Paolo Bruni pedagogista e formatore FOM, nella presentazione strutturale delle proposte attuali della Diocesi per i cammini di preado e ado – Chi sono, che cosa ho per vivere e in che modo amo o posso amare…».

Due le testimonianze di oratori diversi, gli educatori dell’oratorio S.Luigi Gonzaga di Milano con don Mattia Bernasconi e gli oratori Maria Madre della Chiesa e San Barnaba guidati da don Giovanni Salatino, sempre di Milano (Gratosoglio) per comprendere, prima dell’ascolto e della condivisione reciproca, le possibili declinazioni di uno strumento che occorre poi “calare” nel vissuto e nella particolare realtà in cui si stanno educando i ragazzi.

Molti i punti di forza nelle parole degli educatori, provenienti dagli oratori di tutta la Diocesi, nel confronto a gruppi preado e ado, ma anche le fatiche e le difficoltà di strutturare incontri e proposte che rispecchino le esigenze e i bisogni dei ragazzi con cui poi ci si trova ad interfacciarsi.

Dalle proposte molto concrete che possono facilitare momenti di aggregazione, creando amicizie sane, come incontri dilatati condividendo cene o momenti distesi insieme, al desiderio di un maggiore aiuto, attraverso modalità di affiancamento o suggerimenti pratici, per coinvolgere gli educatori e portare nel concreto i contenuti proposti dai sussidi. E ancora l’importanza di proporre esperienze concrete a preado e ado, tramite testimonianze e attività di volontariato e servizio, alla richiesta di un maggior riferimento alla Parola di Dio, nelle varie tappe, da attualizzare nella riflessione secondo il vissuto dei ragazzi.

Ragazzi sfuggenti, con un utilizzo dei social inimmaginabile fino a pochi anni fa, sollecitati da molteplici stimoli diversi… ma in ognuno – questo il sentimento comune che emerge – si riconosce una “fame” di verità, di bellezza, di senso, che possa dare valore alla vita.

Compito primario di chi ne ha a cuore la cura e il servizio educativo diventa quindi l’aggiornamento e la riqualifica delle proposte diocesane, per migliorare gli itinerari di fede che desiderano accompagnare i ragazzi preadolescenti e adolescenti, in anni così delicati e così pieni di ricchezza (energie, sogni, possibilità), in una crescita integrale in cui si intersecano fede e vita.

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