Non possiamo più continuare una staffetta di preghiera fra gli ado e i preado della Diocesi, così come l'abbiamo pensata per domenica 8 marzo. Possiamo chiedere agli adolescenti di ritagliarsi uno spazio e un tempo di preghiera personale nella propria casa e di costruirsi un angolo della preghiera in casa, da frequentare soprattutto la domenica per "santificarla" la domenica.


solounastaffetta_annullata

Non ci sembra più opportuno riproporre questa esperienza nelle domeniche che vanno dal 15 marzo al 3 aprile o fino a nuove indicazioni. Invitiamo gli adolescenti a dedicare spazi di preghiera nel “segreto” della loro casa: #iorestoacasa #solonelsegreto.

“Solo”… una staffetta! Quella che abbiamo chiesto a preadolescenti e adolescenti per domenica 8 marzo: è stata una staffetta di preghiera in cui ado e preado hanno potuto entrare nelle chiese aperte e passare qualche minuto pregando da soli e in prima persona.

Gli educatori di preado e ado hanno potuto organizzare una vera e propria “staffetta” con dei “turni” in cui hanno invitato ogni singolo ragazzo o ragazza ad andare in chiesa per la preghiera personale.

Non mancherà così domenica la preghiera dei preado e degli ado della comunità che, uno alla volta, senza incontrarsi con gli altri, andranno in chiesa ad un orario preciso che verrà loro comunicato e che richiede puntualità. Preado e ado si impegneranno a far visita alla chiesa che domenica resterà aperta, facendo una sosta di preghiera, seguendo uno schema che mettiamo a disposizione.

#solounastaffetta è l’hashtag per condividere questa esperienza e coinvolgere il maggior numero di ado e preado, in tutta la nostra Diocesi.

Solo… indica la necessità di entrare in chiesa uno per volta, per una preghiera che non può che essere personale, senza incontrarsi fuori o dandosi appuntamento ma rispettando l’orario che è stato assegnato a ciascuno.
Una staffetta è ciò che si continuerà a creare in tutte le chiese della Diocesi e che ci auguriamo possa continuare a crescere. Una staffetta fatta dai preado e soprattutto dagli adolescenti degli oratori, chiamati dai loro educatori a compiere un gesto importante: pregare per tutti, vivere la domenica come “giorno del Signore”, “santificare la festa”continuare la Quaresima nel modo migliore.

 

Si eviterà l’orario fra le 11 e le 12 di domenica 8 marzo, quando tutti sono invitati a sintonizzarsi con la Messa in diretta televisiva su Rai 3 a cura del Tg regionale (Eucaristia celebrata dall’Arcivescovo Mario Delpini dalla Basilica di Agliate).

 

#solounastaffetta può anche integrare la proposta in cui si chiede agli animatori di portare “porta a porta”, nelle cassette della posta, la preghiera per i ragazzi di questa seconda settimana di Quaresima e il secondo pezzo (con il personaggio della samaritana) del gadget ORA CORRI ACCANTO.

 

Ogni adolescente, prima o dopo della sua preghiera personale in chiesa, può dunque svolgere questo servizio di consegna di preghiera e “pezzi” del gadget.

 

#solounastaffetta – II settimana
puoi pregare così

 

▪ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

 

▪ Signore,
sono qui da solo a pregare
ma sto facendo la mia parte
in una preghiera che non si interrompe.
In questa domenica
senza la Messa con la gente,
io sono qui, davanti a Te
a dirti il mio “grazie” perché ci sei!
Rimani con me, Signore,
e con tutti i miei cari.
La tua grazia trasformi questi giorni
in giorni felici, soprattutto
per tutti coloro che soffrono
per la malattia, l’isolamento e la solitudine. Amen

 

Leggo questo brano dal libro dell’Esodo (cfr. Es 20, 2-24).

In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè e disse: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. Non ucciderai. Non commetterai adulterio. Non ruberai. Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».

 

▪ Mi metto di fronte ai comandamenti di Dio e in silenzio misuro la mia fedeltà rispetto alle dieci parole, valide per me.

Le faccio scorrere e per ciascun comandamento cerco il “passo in avanti” e chiedo perdono se non sono stato fedele.

 

Leggo ora la parola del Signore Gesù nel suo Vangelo (cfr. Gv 4, 5-42)

In quel tempo. La donna samaritana dice al Signore Gesù: «Signore, vedo che tu sei un profeta…». Gesù le dice: «…viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».

 

Adoro Dio. Adorare significa amare con tutto se stessi e affidarsi completamente, fino ad “arrendersi” all’amore più grande. Provo a pregare con le mie parole, iniziando come inizia la “preghiera della sera” ma andando avanti con le parole del mio cuore:

 

Ti adoro, mio Dio,
e ti amo con tutto il cuore.
Ti ringrazio di avermi creato,
fatto cristiano
e conservato in questo giorno…

 

▪ Resto un po’ in silenzio.

 

▪ Quando sono pronto, continuo pregando in piedi con il Padre nostro.

 
▪ Si dice che dalla Messa occorre uscire cambiati, trasformati. MI LASCIO TRASFORMARE anche da questo momento, di preghiera solo mia. Ho visto su Instagram quanto mi ha detto l’Arcivescovo Mario Delpini? Lo cerco sul profilo @Fondazioneoratorimilanesi: è un breve video con l’Arcivescovo sul divano che rivolge 38 secondi del suo video messaggio a ragazzi e adolescenti. Lo guardo e decido…

 

Il mio impegno di questa settimana
lo scelgo ora
e mi riprometto di realizzarlo.

 

▪ Finisco la mia preghiera con le parole di benedizione dell’Arcivescovo Mario:

 

Benedici, Signore, la nostra terra,
le nostre famiglie, le nostre attività.
Infondi nei nostri animi e nei nostri ambienti
la fiducia e l’impegno per il bene di tutti,
l’attenzione a chi è solo, povero, malato… Amen.

▪ Faccio il segno della croce ed esco dalla chiesa con la genuflessione.

 

clicca qui per il pdf scaricabile della proposta di preghiera per questa II domenica di Quaresima.

 

Qui di seguito lo schema di preghiera di domenica scorsa:
Preghiera #solounastaffetta per gli adolescenti (1 marzo)
Preghiera #solounastaffetta per gli adolescenti (8 marzo)

 

Domenica la Chiesa è aperta!

Stiamo proponendo di iniziare la Quaresima con una “corsa a staffetta” verso l’incontro con il Signore Gesù. Domenica 8 marzo 2020, la seconda domenica di Quaresima, la seconda in cui non si può partecipare di persona alla celebrazione della Messa, possiamo chiedere comunque di generare “comunione” fra le persone e con Dio, in tutti i modi possibili.

Domenica la Chiesa è aperta! Lo sono le chiese e ancora di più una comunità educante che sa comunicare con i propri ragazzi.

Sarebbe bello che le comunità educanti (educatori, catechesti, animatori, allenatori sportivi, ecc.) si organizzino per comunicare con i ragazzi, i preado e gli ado, mandando domenica un “messaggio” di speranza, un riferimento al giorno del Signore, un brano del Vangelo con un breve commento.

Non lasciamo anche questa domenica “anonima”, ma creiano rete con i ragazzi a noi affidati, con una telefonata, augurando buona domenica, con un messaggio, riferendoci al Vangelo e all’inizio della Quaresima, una videochiamata, chiedendo di trovare tempo per il Signore o per salutare e chiedere «come stai!», ecc.

 

Pregare per la pace.
L’editto delle 6.28

Ci sono tante situazioni di guerra e di violenza che interpellano tutta la comunità cristiana perché si faccia qualcosa per la pace. La prima cosa da fare è pregare. Lo sa bene il nostro Arcivescovo Mario che chiede che, nel tempo di Quaresima, si innalzi da tutta la Chiesa ambrosiana una grande preghiera per la pace. L’occasione per il lancio di questa iniziativa è stata ancora una volta la Messa per gli oratori in Duomo. È alla fine di quella celebrazione, con il Duomo pieno della gente dell’oratorio, che l’Arcivescovo ha “promulgato” un suo nuovo “editto”: che ci si sintonizzi con lui in un orario preciso della giornata per pregare tutti insieme un minuto per la pace e per un’intenzione particolare, rivolta ad una parte del mondo che vive un momento di guerra, violenza, odio, attacco di qualche tipo contro la pace.
L’ora stabilità sono le 6.28 del mattino. Appena svegliati ci si può “collegare” idealmente alla preghiera che il Vescovo sta facendo ogni mattina nella cappella arcivescovile, quel minuto è un minuto di preghiera per la pace. Il link per seguire il collegamento è il seguente: www.chiesadimilano.it/6e28. Si può anche vedere i video sugli account ufficiali Chiesadimilano.it (Facebook, Twitter, Instagram, Youtube) con l’hashtag #6e28
Si può sensibilizzare anche la comunità dell’oratorio perché ciascuno viva questo minuto, se non insieme agli altri, almeno in casa e coinvolgendo qualcuno in famiglia.

 


 

 

 


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