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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Musica

David Bowie, personalità «mai banale»

Così “L’Osservatore Romano” ricorda l’artista scomparso a 69 anni: «Al di là degli eccessi apparenti, la sua eredità è racchiusa in una sorta di personalissima sobrietà»

12 Gennaio 2016

Una personalità musicale «mai banale, via via costruita grazie alle frequenti incursioni in altre forme artistiche – prima tra tutte la pittura, ma anche cinema e teatro – e grazie all’apertura a innumerevoli suggestioni». Così L’Osservatore Romano ricorda David Bowie, l’artista britannico morto il 10 gennaio a 69 anni dopo 18 mesi di malattia.

«Cinque decenni di musica rock attraversati con un rigore artistico che può sembrare in contraddizione con l’immagine ambigua utilizzata, soprattutto a inizio carriera, per attirare l’attenzione dei media – si legge nel quotidiano della Santa Sede -. Si potrebbe anzi affermare che, al di là degli eccessi apparenti, l’eredità di David Bowie è racchiusa proprio in una sorta di personalissima sobrietà, espressa finanche nel fisico asciutto, quasi filiforme».

«Partito dal beat inglese della metà degli anni Sessanta, Bowie, nei suoi venticinque dischi (l’ultimo dei quali, Blackstar, pubblicato solo alcuni giorni fa) ha spaziato dal soul al R&B, dal folk al glam rock. Realizzando anche alcune vere perle, come Heroes, un semplice inno rock dedicato ai ragazzi della Berlino ancora separata dal Muro. E riuscendo a suscitare un consenso crescente nel corso degli anni». In un’intervista alla Bbc, conclude L’Osservatore Romano, «anche il primate anglicano, Justin Welby, ha oggi ricordato come la musica di Bowie abbia costituito una sorta di colonna sonora personale».

Il tweet di Ravasi

«Ground Control to Major Tom, Commencing countdown, engines on, Check ignition and may God’s love be with you (David Bowie)». Con questo tweet il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha reso omaggio a David Bowie, morto «dopo una coraggiosa battaglia di 18 mesi contro il cancro». Il tweet ha fatto il giro del mondo e il Catholic Herald lo ha rilanciato come il tributo del Vaticano alla storica «leggenda del rock».