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Milano

Galbusera resta alla guida delle Us Acli

Riconfermato alla guida del movimento, ribadisce l'impegno teso a «dar corpo ai diritti»

Monica FORNI Redazione

24 Febbraio 2009

Si è tenuto sabato scorso il IX Congresso provinciale dell’Unione Sportiva delle Acli Milanesi. Ambizioso – ma solo a prima vista – il tema: “Diritti alla meta. Dare corpo ai diritti, liberare lo sport e crescere con il futuro”.
Come ha sottolineato il presidente Alessandro Galbusera, riconfermato alla guida del Movimento per i prossimi quattro anni, «dobbiamo essere capaci di crescere con il futuro, facendoci carico della responsabilità di contribuire a costruirlo, dando corpo ai diritti, rendendoli concretamente esigibili. Insomma – ha affermato nella relazione congressuale -, è tempo di andare diritti alla meta, di liberare lo sport dai condizionamenti che lo mettono a rischio soprattutto nel sociale e sul territorio». E proprio parlando dei rischi che lo sport corre, Galbusera ha ricordato come la Finanziaria tagli 95 milioni di euro proprio alla voce relativa al doping per lo sport pulito, a progetti e attività di sport per l’ambiente, per lo sport a scuola, per lo sport e la salute.
Un settore, quello dello sport, oggi sempre più composito, aggressivo e alla ricerca del profitto. È allora indispensabile ancorare la mission dell’Us Acli ad alcune linee essenziali che ne caratterizzino e ne rafforzino l’azione, così come ha ricordato Galbusera: «Strategica diventa la collaborazione con le altre associazioni delle Acli: con Anni Verdi (l’associazione ambientalista), rafforzando e rilanciando con forza l’idea di uno sport che, liberato da regolamenti e costrizioni, esce allo scoperto trasformando ogni parco in una palestra a cielo aperto; con la Fap (Federazione anziani e Pensionati), proseguendo con il progetto Vita Attiva in favore degli anziani; con Enaip (l’Ente di istruzione professionale) con il quale si promuoveranno percorsi e attività sportive per i 3 mila ragazzi dai 14 anni ai 18 che seguono i corsi professionali; con Ipsia (l’Ong delle Acli), continuando nell’organizzazione di esperienze di volontariato internazionale dove sport e cooperazione internazionale sono strumento di aggregazione e dialogo tra i popoli». Si è tenuto sabato scorso il IX Congresso provinciale dell’Unione Sportiva delle Acli Milanesi. Ambizioso – ma solo a prima vista – il tema: “Diritti alla meta. Dare corpo ai diritti, liberare lo sport e crescere con il futuro”.Come ha sottolineato il presidente Alessandro Galbusera, riconfermato alla guida del Movimento per i prossimi quattro anni, «dobbiamo essere capaci di crescere con il futuro, facendoci carico della responsabilità di contribuire a costruirlo, dando corpo ai diritti, rendendoli concretamente esigibili. Insomma – ha affermato nella relazione congressuale -, è tempo di andare diritti alla meta, di liberare lo sport dai condizionamenti che lo mettono a rischio soprattutto nel sociale e sul territorio». E proprio parlando dei rischi che lo sport corre, Galbusera ha ricordato come la Finanziaria tagli 95 milioni di euro proprio alla voce relativa al doping per lo sport pulito, a progetti e attività di sport per l’ambiente, per lo sport a scuola, per lo sport e la salute.Un settore, quello dello sport, oggi sempre più composito, aggressivo e alla ricerca del profitto. È allora indispensabile ancorare la mission dell’Us Acli ad alcune linee essenziali che ne caratterizzino e ne rafforzino l’azione, così come ha ricordato Galbusera: «Strategica diventa la collaborazione con le altre associazioni delle Acli: con Anni Verdi (l’associazione ambientalista), rafforzando e rilanciando con forza l’idea di uno sport che, liberato da regolamenti e costrizioni, esce allo scoperto trasformando ogni parco in una palestra a cielo aperto; con la Fap (Federazione anziani e Pensionati), proseguendo con il progetto Vita Attiva in favore degli anziani; con Enaip (l’Ente di istruzione professionale) con il quale si promuoveranno percorsi e attività sportive per i 3 mila ragazzi dai 14 anni ai 18 che seguono i corsi professionali; con Ipsia (l’Ong delle Acli), continuando nell’organizzazione di esperienze di volontariato internazionale dove sport e cooperazione internazionale sono strumento di aggregazione e dialogo tra i popoli».