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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Farsi Prossimo

Me.Te.Ora, aiutati 1600 ragazzi con fragilità psichiche

Dopo aver creato un modello di cura e interventi che sostiene adolescenti in situazione di disagio, creando una rete di collaborazione forte tra privato sociale e pubblico, il progetto ora riparte con una nuova fase

25 Marzo 2024

1629 adolescenti con fragilità psichiche incontrati in due anni, di cui 226 seguiti con progetti individualizzati e oltre 400 coinvolti in esperienze di gruppo. Quasi 800 sono stati gli operatori coinvolti e 225 i servizi e le istituzioni che hanno collaborato.

Sono i numeri della prima fase del progetto Me.Te.Ora, dedicato alla cura dei ragazzi con disagio psichico, realizzato da Consorzio Farsi Prossimo e da cinque delle sue cooperative che hanno un’esperienza consolidata nell’ambito dei servizi per minori e famiglie e per la salute mentale (Filo di Arianna, Farsi Prossimo, L’Arcobaleno, Novo Millennio e Sociosfera).

I risultati della prima fase del progetto sono stati presentati lunedì 25 marzo, nella sede di Caritas Ambrosiana, in via San Bernardino 4, a Milano. Un incontro di bilancio e di scambio, ma anche di rilancio, perché a partire dai buoni risultati Consorzio Farsi Prossimo annuncia il proseguimento di Me.Te.Ora con una seconda fase.

Gli effetti della pandemia

Me.Te.Ora, lanciato all’inizio del 2022, è nato per rispondere agli effetti che due anni di pandemia hanno avuto sulla salute mentale degli adolescenti e giovani, segnati da privazioni, paura, traumi e sfiducia nel futuro, disturbi che hanno amplificato una condizione già precedente di emergenza per la crescita globale dei disturbi mentali e dei livelli di grave sofferenza psichica nell’età evolutiva.

L’obiettivo primario del progetto è intervenire con tempestività in quelle situazioni di affanno che rischiano di non arrivare all’attenzione dei servizi pubblici o per cui i lunghi tempi di attesa e di cura nel pubblico rischiano di far degenerare situazioni che possono essere prese per tempo.

«Conosciamo bene le difficoltà che hanno avuto adolescenti e minori durante la pandemia. Siamo usciti dall’emergenza sanitaria del Covid, ma non da tutte quelle che ne sono derivate, soprattutto quelle che riguardano le persone più fragili, tra cui gli adolescenti – così Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana, ha introdotto i lavori -. Consorzio Farsi Prossimo, con il progetto Me.Te.Ora, ha messo in rete risorse, competenze educative e la capacità di farsi vicini com’è nel nostro dna: ha tradotto nel concreto la necessità di fare alleanza e ora, dopo due anni, questo lavoro sta dando frutto».

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Collaborazione continua

Oltre ai numeri dei ragazzi affiancati e aiutati, il successo del progetto Me.Te.Ora è nell’aver creato un nuovo modello organizzativo basato su reti di collaborazione continua: è stata attivata una macro-équipe multidisciplinare (8 professionisti di ambito clinico-sanitario, sociale ed educativo) e diverse micro-équipe territoriali, anch’esse multidisciplinari, con una composizione molto variegata fra enti pubblici e privati, servizi di ambito sanitario, educativo e sociale. Sono state coinvolte in attività di sensibilizzazione anche altre agenzie educative, come scuole e oratori.

«Me.Te.Ora si fonda sulla costruzione di connessioni e di ponti: un metodo che si è dimostrato vincente – ha detto Giovanni Lucchini, presidente di Consorzio Farsi Prossimo presentando il progetto -. Abbiamo costruito connessioni tra diverse competenze, con diverse figure che hanno lavorato con diversi livelli di intervento ma nella stessa direzione, connessioni tra territori, coinvolgendo un’area molto ampia, e connessioni tra pubblico e privato. Me.Te.Ora è un nuovo modello organizzativo e di lavoro ha consentito di essere tempestivi, un elemento fondamentale per la cura dei ragazzi con cui stiamo lavorando».

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Sostegni e partnership

Me.Te.Ora è realizzato attraverso il lavoro quotidiano nei territori di Milano, Monza-Brianza e Lecco delle cooperative del Consorzio Farsi Prossimo. In questa prima fase è stato sostenuto all’80% da un finanziamento di Fondazione Peppino Vismara e per la restante parte da cofinanziamento dei partner attraverso fonti proprie, partecipazione a bandi e compartecipazioni di enti e privati.

Il progetto ha attivo un sistema di monitoraggio e valutazione in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

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«Come Fondazione Vismara abbiamo pensato di fare la nostra parte per affrontare a questa emergenza dei ragazzi e il progetto di Consorzio Farsi Prossimo rispondeva a questo bisogno con quello stile di cooperazione sociale che affianca chi è più debole – ha detto Carmine Guanci, referente della Fondazione Vismara che ha finanziato la prima fase di Me.Te.Ora. -. La nostra fondazione lavora per aiutare a dare una risposta a quei bisogni che a volte sono ignorati, ma è chiaro che questo lavoro non può essere delegato solo al al privato sociale. Ci auguriamo che i risultati di questo progetto possano aiutare anche le istituzioni a farsi carico di questa responsabilità. Fondazione Vismara, per questo progetto, c’è e saremo ancora al vostro fianco».

Nel progetto sono stati attivati 85 percorsi individualizzati per favorire la loro autonomia abitativa e lavorativa, mentre altri 80 giovani sono stati coinvolti in laboratori professionalizzanti, come il quello di falegnameria LegnoLab, uno di cucina e catering, o quello di creazione di prodotti multimediali.

«Me.Te.Ora per me è una organizzazione che dà la possibilità di fare esperienze per aiutare e per far stare meglio le persone – ha testimoniato Angelo (nome di fantasia), uno dei ragazzi che ha partecipato al progetto –. Sento di essermi portato a casa competenze pratiche e concrete che mi potranno servire per il lavoro, ma anche delle emozioni e delle capacità di stare con gli altri».

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