Si è svolto questa mattina, al Centro Sant’Antonio di Milano, l’incontro «Non solo numeri: un dialogo sulla povertà, costruire futuro», organizzato dall’Antoniano di Bologna con la presenza di alcune realtà francescane della rete di Operazione Pane e la partecipazione straordinaria di Caritas Italiana.
L’evento si è inserito nel percorso di sensibilizzazione verso la Giornata Mondiale dei Poveri, con l’obiettivo di creare un dialogo aperto e partecipativo tra comunità, cittadini, volontari e stakeholder sul tema della povertà nelle sue molteplici sfaccettature.
Alla tavola rotonda, ad affiancare il direttore dell’Antoniano fra Giampaolo Cavalli, don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, Iole Ciliberto, responsabile Raccolta fondi e Sviluppo di Antoniano, fra Luca Volontè, responsabile del Centro Sant’Antonio di Milano, e fra Emanuele Meloni, responsabile del Centro di Accoglienza Convento Ripa dei Settesoli di Roma.
Custodi della comunità
Nel corso dell’incontro, è emerso con forza il ruolo dei frati francescani come “custodi della comunità”: testimoni che abitano le ferite del territorio facendo da ponte tra istituzioni, cittadini e persone in difficoltà economiche e relazionali, così da costruire legami di solidarietà che restituiscono dignità e fiducia. È quindi stata ribadita la responsabilità condivisa di garantire supporto a chi vive in situazione di povertà, dando vita a una collaborazione costante tra enti del Terzo Settore, istituzioni, volontari e comunità locali. Un impegno che si fonda sull’ascolto reciproco e sulla costruzione di futuro, perché la povertà, come ricordato dai relatori, non è mai solo un numero, ma anche e soprattutto una storia da accogliere, accompagnare e trasformare in opportunità di rinascita.
Il volontariato
Ampio spazio è stato dedicato al valore del volontariato, risorsa imprescindibile nel contrasto alla povertà. Nel 2024, secondo il Bilancio Sociale di Antoniano, la realtà bolognese ha potuto contare su 607 volontari e volontarie impegnati con regolarità nelle diverse aree operative, ai quali si sono affiancati gruppi esterni (studenti, scout, famiglie, aziende, volontari della Croce Rossa) che hanno contribuito a una rete solidale ampia e diversificata.
Grazie al loro supporto, nel corso dell’anno sono state registrate 30.040 ore di volontariato, per un valore economico stimato di 447.600 euro. A fronte di un investimento organizzativo di 42.490 euro, il ritorno sociale è stato pari a 10,5 volte, a testimonianza dell’impatto enorme generato dall’intervento dei volontari.
Lavoro nell’emergenza
Come ricordato da fra Luca Volontè, questo impegno si inserisce in uno scenario nazionale sempre più complesso, in cui la povertà continua a rappresentare una delle principali emergenze sociali, soprattutto nelle grandi città come Milano, dove i frati del Centro Sant’Antonio, insieme ai 120 volontari, incarnano quotidianamente lo stile dell’“attesi, accolti, ascoltati e accompagnati”. Un lavoro, questo, sostenuto anche da Operazione Pane, la campagna di Antoniano nata nel 2014 per raccogliere fondi a sostegno di 20 realtà francescane presenti in Italia e di 5 attive in altri Paesi.
Secondo i dati di Operazione Pane, solo al Centro Sant’Antonio di Milano, nel 2025 sono stati distribuiti 2.080 pasti mensili ed è stato garantito aiuto concreto a 595 persone, registrando un aumento del 13% rispetto al 2024 e presentando dati preoccupanti sulle nuove povertà. A fronte di un calo delle persone senza dimora (-58% rispetto allo scorso anno), aumentano infatti del 380% i working poor, ossia coloro che, pur avendo un impiego, non riescono a condurre una vita dignitosa, e che rappresentano il 9% del totale dei lavoratori in difficoltà aiutati dalla rete di Operazione Pane su tutto il territorio nazionale. Altro dato rilevante riguarda la provenienza delle persone sostenute: il 22% è di nazionalità italiana, a testimonianza di come la povertà, oggi, attraversi indistintamente confini sociali e culturali.
Più povertà cronica
A dare una cornice più ampia ai dati raccolti da Antoniano l’intervento di don Marco Pagniello, che ha raccontato come, nel 2024, la rete Caritas abbia incontrato 277.775 persone in tutta Italia, registrando una crescita dei cittadini italiani, che hanno raggiunto il 44% del totale. Dai dati raccolti è inoltre emerso un incremento delle povertà croniche, delle solitudini e delle vulnerabilità legate all’età: gli anziani rappresentano il 14% del totale.
Tra gli interventi anche quello di Iole Ciliberto, che ha evidenziato come un gesto apparentemente semplice come donare un pasto rappresenti molto più di un atto di solidarietà per chi sostiene queste realtà: è un modo per riconoscere l’altro e farsi prossimi in modo concreto, un atto profondamente umano capace di dire “io ci sono” a chi vive una situazione di difficoltà. Ed è proprio da questa consapevolezza che nasce la nuova campagna di Operazione Pane, che vede tra le iniziative anche Pasto dopo Pasto, cammino organizzato da Rocco Fornabaio, volontario di Antoniano: un percorso solidale in programma dal 5 all’8 dicembre nato con l’obiettivo di donare pasti a chi ne ha più bisogno, trasformando il cammino in un’esperienza di condivisione e sostegno tangibile.
In conclusione, l’intervento di fra Emanuele Meloni, che ha raccontato la quotidianità di una casa di fraternità e rinascita, dove giovani migranti trovano accoglienza, accompagnamento e una comunità capace di restituire speranza. «La povertà in Italia riguarda volti e fragilità molto diversi: ci sono famiglie, giovani in difficoltà, anziani soli, donne con bambini. È una realtà che interpella tutta la comunità e che richiede vicinanza, ascolto e cura – commenta fra Giampaolo Cavalli -. “Attraverso la rete di Operazione Pane, le mense francescane traducono questi principi in azioni concrete, restituendo dignità e accoglienza a chi ne ha bisogno».



