Link: https://www.chiesadimilano.it/news/media-tv/pisa-capitale-della-rete-36049.html
Sirio 09 - 15 dicembre 2024
Share

10-13 ottobre

Pisa capitale della Rete

In programma il Festival Internet 2013, con importanti ospiti di carattere internazionale. Ampio spazio al settore del business e dell'innovazione, ma si parlerà anche dell'uso responsabile del web

di Claudia ZANELLA

18 Settembre 2013

«O si parte dalla Rete o si muore. Il futuro dell’economia è nel web»: così Stella Targhetti (vicepresidente della Regione Toscana), alla conferenza di presentazione di Internet Festival 2013 svoltasi ieri al Circolo della Stampa di Milano. Il Festival – promosso tra gli altri da Regione Toscana, Comune e Provincia di Pisa, Cnr, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna, Scuola Normale Superiore e Associazione Festival della Scienza – si terrà a Pisa dal 10 al 13 ottobre.

Festival Internet 2013 potrà contare sulla partecipazione di duecento ospiti di livello internazionale, provenienti dal mondo dell’economia, dell’editoria, delle scienze e dell’Ict: tra loro Carlo de Benedetti, Lucia Annunziata, Remo Bodei e Jeffrey T. Schnapp. Numerosissimi anche gli appuntamenti in diversi luoghi della città, con eventi, workshop, conferenze e spettacoli.

Il programma è diviso per aree tematiche e passa dalla presentazione di idee innovative e start up nate grazie al web, a tutorial dedicati ai bambini, affinché attraverso il gioco si avvicinino al mondo della scienza. Se ampio spazio sarà dedicato al settore del business e dell’innovazione, uno degli altri filoni tematici verrà riservato all’uso responsabile di internet. Come ha ricordato infatti Domenico Laforenza (presidente del Cnr di Pisa), «investighiamo su usi e abusi della rete. Internet non va demonizzato, ma non va neanche ritenuto la salvezza del futuro. È uno strumento importante, ma non bisogna dimenticarsi che è un mezzo».

Si discuterà quindi dell’importanza dell’innovazione nella società, considerando in che modo internet possa migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma anche dell’abuso della Rete e della sua pericolosità. In particolare si discuterà dei Big Data, strumenti sempre più indispensabili per prevedere i futuri scenari politici, economici e ambientali. Non mancheranno però i riferimenti ai programmi per la sicurezza e il controllo, come il celebre Prism, che spesso invadono le nostre vite come un Big Brother orwelliano.

Si toccheranno pertanto questioni tecniche, ma anche etiche e filosofiche. Il pay-off di Internet Festival è infatti “Forme di futuro” che, come ha spiegato il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, «non vuole significare solo il gesto di prendere atto del cambiamento delle nostre vite, ma ci invita anche ad avere l’ambizione di leggere questa trasformazione».

Il festival è dedicato quindi agli informatici come alle persone non esperte del settore, agli studenti come ai giovani imprenditori, ai bambini come agli adulti, agli abitanti di Pisa come alle persone di tutto il resto del mondo perché, ha sottolineato Adriana de Cesare (Project Leader di Internet Festival), «il Festival si svolge a Pisa ma non è della città di Pisa».

La scelta della location non è però casuale. «Non è solo un omaggio al passato, ma è anche una volontà di valorizzare il presente. Pisa è il luogo dove è stato creato il primo prototipo di calcolatore, ma è tuttora una città all’avanguardia nella ricerca e nella creazione di start up», ha rilevato Targetti. «Pisa è una città giovane, una città dell’innovazione», ha aggiunto Filippeschi. Il sindaco ha pertanto voluto ribadire l’importanza dell’Italia nella rivoluzione informatica e digitale, che segna la nostra epoca a livello mondiale. Si sono poi susseguite le presentazioni di diverse start up create da dottorandi e ricercatori di Pisa (come BioBeats e Visual Engines) che parteciperanno al Festival.

Filippeschi ha concluso affermando che «Internet Festival può significare collocare il nostro Paese sull’onda di un dibattito a livello mondiale, il quale deve portare a scelte coraggiose che rompano le nostre abitudini e ci aprano all’innovazione».