«Piove sul bagnato». In genere, l’espressione tradisce un tono di amarezza. Ma può nascondere anche una gioia. Quando scende la grazia di Dio, per esempio.
Durante l’agosto che si apre – nel contesto del Giubileo, già ricco – due scadenze consuete confermeranno doni spirituali. Potrebbero affogare, quest’anno, nel calendario generale. Tuttavia, hanno un pH proprio. Per questo le ricordiamo.
Ha cambiato la storia
La prima data apre il mese. Era il 1216 quando San Francesco, in preghiera nella Porziuncola, ottenne dal Papa l’indulgenza plenaria per chiunque avesse visitato quella piccola chiesa con cuore pentito. Nessuna offerta, nessun viaggio complicato. Solo un cuore sincero.
Un gesto semplice, che donava la misericordia di Dio a tutti. E, ancora oggi, questa grazia è viva. Il Perdono di Assisi si può ricevere dal mezzogiorno del 1° agosto alla mezzanotte del 2, visitando una chiesa francescana o una chiesa parrocchiale, confessandosi, ricevendo la Comunione, e pregando secondo le intenzioni del Papa.
Misericordia incontenibile
Celebrare il Perdono di Assisi proprio durante la ricorrenza venticinquennale, è più che una coincidenza. È un invito chiaro: la misericordia di Dio non è contenibile in un unico schema; raggiunge l’ordinarietà del tempo; rialza e guarisce senza attese.
Ne godrà, anche quest’anno, tutto il mondo. E ne approfitteranno pure i giovani che si trovano a Roma. L’1 agosto, al Circo Massimo, si confesseranno lungo tutta la giornata. Per trascorrere poi la fine settimana – a Tor Vergata, insieme al Papa – celebrando il proprio giubileo.
Francesco e Carlo, due santi che parlano oggi
A proposito di giovani. A dare ancora più luce a questo cammino, c’è un ragazzo di oggi: il Beato Carlo Acutis, che riposa proprio ad Assisi. Come Francesco, ha creduto nel potere della misericordia. «L’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo», diceva. E Confessione ed Eucaristia sono al centro del Perdono di Assisi.
Carlo mostra che la santità non è cosa da eroi, ma da cuori semplici. Visitare la sua tomba, nel contesto del Giubileo, è come fare un pellegrinaggio nel presente, dove la fede si fa giovane e concreta.
L’Aquila e il suo Giubileo
Quasi ad inclusione, il mese di agosto termina (28 e 29) con la grazia offerta dalla Perdonanza Celestiniana de l’Aquila. Fu istituita da papa Celestino V nel 1294. È la diretta e prossima antesignana del primo Giubileo nel 1300. Concessa a chi entra nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, è segno che la misericordia non conosce confini né stagioni.
Un perdono quanto mai necessario
In un tempo che fa fatica a perdonare, la grazia straordinaria che viene dall’Alto (Assisi, l’Aquila, Giubileo…) è un dono che ricorda una verità profonda: non c’è ferita che Dio non possa guarire; non c’è vita che non possa essere rinnovata; non c’è fedele che si possa considerare esente dal praticare questo insegnamento nei confronti dei fratelli.
Allora sì, «piove sul bagnato». Ma è l’acqua della grazia. E questa, mai, si vorrebbe che smettesse di scendere.




