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Parrocchie solidali, oltre un milione di euro a 5 comunità indebitate

Questi i contributi distribuiti in tre anni, che hanno permesso interventi dalla ristrutturazione del campanile all’ammodernamento dell’oratorio. È un primo bilancio del lavoro della Commissione diocesana «L’interesse è la comunione». Don Violoni: «Così si educa alla responsabilità comune dei beni ecclesiastici»

15 Ottobre 2020

Grazie alla rete di solidarietà tra le parrocchie della Diocesi, 5 comunità ecclesiali hanno ricevuto un milione e 40 mila euro per rientrare da un debito contratto per affrontare spese urgenti: dalla ristrutturazione del campanile all’ammodernamento dell’oratorio. È questo il bilancio dei primi tre anni di attività della Commissione diocesana “L’interesse è la comunione”.

Istituita con Decreto l’11 aprile 2016 dall’allora arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, la Commissione è divenuta operativa dall’anno successivo ed è stata sostenuta da monsignor Mario Delpini. L’Arcivescovo ha deciso tra l’altro di destinare al fondo di perequazione che la Commissione amministra l’eredità lasciata alla Diocesi dal cardinale Tettamanzi, morto nel 2017.

La Commissione interviene in situazioni di particolare gravità attraverso le risorse del fondo diocesano e quelle offerte da altre parrocchie, solitamente appartenenti allo stesso decanato, che vengono così coinvolte nel piano di risanamento finanziario.

«Nonostante l’oculatezza dei parroci e la generosità dei fedeli, ci sono parrocchie con maggiori disponibilità economiche di altre – spiega il presidente della Commissione, don Luca Violoni -. Così, quando occorre consolidare le fondamenta di un campanile, rifare il tetto delle canonica, ammodernare l’oratorio, le prime sono in grado di affrontare le spese, mentre le seconde sono costrette a contrarre debiti talmente ingenti da superare le proprie capacità di risparmio e bloccare lo svolgimento delle normali attività pastorali. In questi casi interviene la Commissione sollecitando nel piano di recupero anche le parrocchie più vicine a quella in difficoltà».

Per esempio a Moncucco di Vernate, la parrocchia di Santa Maria Nascente, 1.500 anime, è stata aiutata dalle altre della zona pastorale per il rifacimento dell’oratorio. Una parrocchia del Gallaratese (periferia di Milano), San Leonardo da Porto Maurizio, ha ricevuto il sostegno di quelle del centro storico per la sistemazione della canonica e delle adiacenze. Recentemente la parrocchia milanese di Gesù Maria e Giuseppe è stata aiutata a rientrare da un debito ingente, contratto soprattutto per la gestione della scuola in un contesto difficile e per urgenti e impegnativi lavori svolti negli anni.

La Commissione interviene solo in casi di particolare gravità e quando il debito non è frutto di scelte sconsiderate, secondo quindi un criterio di giustizia e qualora ci siano buoni motivi per pensare che l’intervento sia efficace per ristabilire l’equilibrio finanziario nel futuro. La procedura di intervento prevede differenti fasi: l’identificazione del caso difficile (“innesco”), l’elaborazione del piano di soccorso da parte della Commissione, d’intesa con l’Ufficio Amministrativo diocesano (“analisi”), la comunicazione alla parrocchia della presa in carico da parte del Vicario per gli affari generali e del Vicario episcopale di zona e la costituzione delle rete solidale (“decisione”), la firma di un protocollo d’intesa tra le parti (“alleanza buona”).

«Stiamo vivendo tempi difficili, per cui è ancora più importante che le parrocchie che hanno maggiori disponibilità si mettano ancora di più a disposizione di quelle che vivono momenti di grave ed intensa difficoltà. Con la Commissione e il fondo perequazione facciamo in modo che una richiesta di aiuto diventi occasione di comunione- continua don Violoni – La Diocesi avrebbe potuto scegliere di intervenire senza richiedere il coinvolgimento del territorio -: sarebbe stata la via più breve, ma non avrebbe creato le condizioni per la crescita di consapevolezza delle parrocchie e sarebbe stato deresponsabilizzante per chi chiedeva aiuto. Con questo approccio, invece, la Commissione svolge anche una funzione educativa e pedagogica rispetto ai beni materiali che i parroci amministrano. Tali beni, che la Chiesa possiede per perseguire la propria missione ecclesiale, sono affidati a quello o all’altro parroco, ma sempre in un’ottica di comunione. È un cammino ancora in fase iniziale, ma importante e promettente».

Le parrocchie che intendono richiedere un intervento della Commissione diocesana “L’interesse è la comunione” possono segnalare la propria situazione inviando una mail a perequazione@diocesi.milano.it

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