L’Azione Cattolica Ambrosiana: «Parole che infondono coraggio e speranza»
«La pace sia con tutti voi! Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente».
Risuonano già quasi un programma le prime parole di Papa Leone XIV. Noi le accogliamo pieni di gioia per il coraggio e la speranza che infondono in questo tempo di conflitti. Il nome Leone ci riporta lontano nel tempo, attraversa la storia, ma, intanto, dice che ci aspetta una novità, come è giusto che sia. Il dono di Dio è sempre nuovo, come la sua cura per il suo popolo santo e per ogni uomo e donna che abita la faccia della terra.
Gli occhi lucidi e l’emozione, appena trattenuta, lo fanno già uno di casa. E, subito, gli vogliamo bene, come i figli sanno voler bene a un padre, quando lo riconoscono. Dalla Loggia delle benedizioni è come se avessimo visto con i suoi stessi occhi: una piazza piena e commossa che parla di un mistero radunato da un Altro. È la Chiesa, che prosegue il proprio cammino e ancora attende la voce di un pastore capace di confermare la sua fede, di indicare la via, di farsi fratello e compagno di viaggio di tutti. Così facciamo nostro il suo invito: «Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza con le braccia aperte».
Nella sera di un Conclave, tempo fa, don Primo Mazzolari immaginava la prima notte di un Papa. Gli si faceva vicino, sussurrando le parole di una madre: «Io non conosco la parlata della tua mamma e le ho imprestato quella della mia: tu però la ricordi bene, te ne ricordi l’accento, l’inflessione, quella morbidezza ineffabile che sa mettere una mamma nella parola più comune… Così, soltanto così, segnato dalla carezza di questo ricordo, potrai addormentarti, e, domani, andare incontro al mondo, guidato dalla luce divina che ti fu promessa, e dalla mano di tua mamma che non può mancare».
Con questa tenerezza, sosteniamo nella preghiera l’inizio di Papa Leone XIV, ora che, una volta che la tenda si è tirata, davanti si è svelato il sospiro del mondo.
«Con voi sono cristiano e per voi vescovo», ha detto, citando le parole di Agostino di cui è figlio. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato.
Don Cristiano Passoni, assistente generale Azione cattolica ambrosiana
Le Acli Milanesi: «Camminiamo con lui nelle accidentate strade del mondo»
«Le Acli milanesi si uniscono alla gioia di tutta la Chiesa per l’elezione di papa Leone XIV, simbolo vivente dell’unità della comunità ecclesiale e della continuità storica della presenza della Chiesa nel mondo.
La sua esperienza di missionario e di pastore, il ruolo delicato di Prefetto del Dicastero per i Vescovi a cui lo ha chiamato papa Francesco sono la prova della sua profonda conoscenza della realtà globale, soprattutto quella dei Paesi del Sud del mondo, come il Perù dove ha vissuto a lungo prima come missionario e poi come Vescovo, assumendone anche la cittadinanza.
L’insistente richiamo alla pace, e alla pace donata dal Cristo risorto “disarmata e disarmante, umile e perseverante”, il ribadire la necessità di una Chiesa sinodale che sappia camminare con le donne e gli uomini del nostro tempo, sono segnali chiarissimi di un programma di continuità che non significa uniformità ma riconoscimento di ciò che è necessario fare.
Il nome pontificale, poi, è un richiamo alla figura e all’opera di Leone XIII, che fu il fondatore della dottrina sociale della Chiesa, ed il suscitatore dei primi movimenti sociali e sindacali di ispirazione cristiana, la radice da cui è nato il Movimento aclista.
In questo spirito le Acli milanesi salutano il nuovo Pontefice e si impegnano a camminare insieme a lui nelle accidentate strade del mondo in comunione con Dio e nella compagnia di tutte le donne e gli uomini di buona volontà».
Delfina Colombo, Presidente delle Acli Milanesi



