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Milano

«Padre Ambrosoli, testimone della carità di Cristo»

A Palazzo Lombardia l’Arcivescovo è intervenuto all’inaugurazione di una mostra dedicata al missionario Beato, promossa dalla Fondazione omonima per diffonderne la conoscenza. È visitabile fino al 27 marzo

21 Marzo 2024

Dal 21 al 27 marzo Palazzo Lombardia, sede della Giunta Regionale, ospiterà la mostra fotografica e video documentarista “Il Senso della vita”, inaugurata la sera del 20 marzo con l’intervento del Presidente Regione Lombardia, Attilio Fontana e la partecipazione dell’Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini, dell’Assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso, Giuliano Rizzardini, Direttore Dip. Malattie Infettive Ospedale Sacco di Milano e Giovanna Ambrosoli, Presidente Fondazione Ambrosoli. La mostra ripercorre le tappe della vita di Padre Ambrosoli, chirurgo e missionario comboniano beatificato nel 2022 da Papa Francesco, e della sua opera in Uganda, a Kalongo, dove ha fondato un ospedale e una scuola specialistica di ostetricia. La mostra include inoltre immagini dell’archivio storico fotografico della Fondazione, insieme a un reportage realizzato dall’agenzia PhotoAid.

Il senso della vita

Il reportage fotografico offre uno sguardo profondo e coinvolgente sulla vita quotidiana di mamme, bambini, medici e operatori sanitari che, insieme, trovano significato nella reciproca solidarietà e nell’impegno a servire i più vulnerabili.

La comunità di Kalongo, nel nord dell’Uganda, ha sempre difeso e curato l’ospedale e la sua scuola, da sempre un punto di riferimento per centinaia di migliaia di persone. Nei volti e nei sorrisi di queste persone risiede il senso della vita ricercato da Padre Giuseppe Ambrosoli, che dà il titolo alla mostra.

Il video documentario “Giuseppe” ripercorre la figura e i valori di Padre Ambrosoli che continuano a essere trasmessi grazie alla Fondazione e al lavoro dei numerosi medici e volontari che sostengono l’ospedale e la scuola.

Il Dr. Ambrosoli Memorial Hospital Kalongo è l’unico ospedale del Distretto di Agago, con un bacino di utenza di circa 500.000 persone, provenienti anche dai 6 distretti confinanti, in cui non sono presenti strutture ospedaliere.

Ogni anno sono in media 50.000 le persone assistite: in oltre 60 anni di attività oltre 3 milioni di pazienti hanno ricevuto assistenza sanitaria, di cui il 70% donne e bambini sotto i 5 anni. Dalla sua nascita nel 1959 la St Mary Midwifery School ha trasformato più di 1.650 giovani donne in ostetriche altamente qualificate e fortemente motivate ed è oggi riconosciuta come una delle migliori del Paese.

La Fondazione

Oltre a sostenere l’eredità di Padre Ambrosoli in Uganda, in Italia la Fondazione, presieduta dalla nipote Giovanna Ambrosoli, si impegna a diffondere la conoscenza della figura di Padre Giuseppe, oltre che a sensibilizzare l’opinione pubblica sul diritto alla salute troppo spesso negato in Uganda come in molti altri paesi dell’Africa sub sahariana.

Fontana: «Orgogliosi di lui»

«Un uomo coraggioso e un visionario: Giuseppe Ambrosoli avrebbe potuto lavorare nell’azienda di famiglia, a Ronago, in provincia di Como, notissima in Italia e nel mondo per la produzione del miele e delle caramelle che tutti abbiamo assaggiato – commenta il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana –, ma scelse di diventare medico e missionario. Per noi è certamente motivo di orgoglio ricordarlo a Palazzo Lombardia anche perché alla nostra terra lo legano, oltre ai natali e agli affetti familiari, anche l’esperienza acquisita all’Ospedale di Tradate, dove ha completato il suo praticantato di Chirurgia durante gli anni in cui studiava teologia a Venegono Superiore per la sua formazione missionaria (1951-1955). Un luogo che è stato importante nella sua vita in quanto fu ricoverato e curato proprio in questo ospedale quando è tornato in Italia a causa di alcuni problemi di salute. Le sue opere sono esposte nella mostra video fotografica che raccontano l’ospedale di Kalongo, la scuola e la comunità che lo circonda».

Delpini: «Grande nell’umanità»

«La gente di Kalongo (nord Uganda) lo aveva chiamato “Doctor Ladit”, “grande medico” – ha dichiarato l’Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini -. Termine affettuoso che non ha tanto a che fare con la sua competenza medica, seppur grande anche quella, ma con la sua grandezza di umanità. Il suo modo di trattare i pazienti con competenza e umiltà, la sua disponibilità verso tutti i malati e soprattutto i più bisognosi, la sua profonda spiritualità e la vita di preghiera lo rendevano grande agli occhi della gente per cui ha speso la propria vita in testimonianza alla Carità di Cristo».

«L’importanza del diritto alla salute, soprattutto in Africa, è un tema cruciale che richiede attenzione e azione a livello globale – afferma Giovanna Ambrosoli, presidente della Fondazione Ambrosoli -. In Africa, come in molte altre parti del mondo, l’accesso a cure mediche di qualità è spesso limitato dalla mancanza di risorse e infrastrutture sanitarie adeguate, dall’estrema povertà delle fasce più vulnerabili di popolazione e da enormi disuguaglianze socio-economiche. Il diritto alla salute è un pilastro fondamentale per il benessere e lo sviluppo di ogni individuo e della sua comunità, e deve essere garantito in modo equo e universale, soprattutto in contesti come l’Africa, dove le sfide sanitarie sono enormi e urgenti».

La visita

Ingresso libero dal 21 al 27 marzo, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 11 alle 18, presso Spazio IsolaSET (Palazzo Lombardia – via Galvani 27, Milano)