Lungo il fiume Zambesi, confine naturale tra Zimbabwe e Zambia, si trova la cittadina di Chirundu. In questa zona di frontiera la Diocesi di Milano è presente fin dal 1959, e grazie all’iniziativa delle Suore di Maria Bambina nel 1968 ha fondato il Mtendere Mission Hospital. Da piccolo ambulatorio, in più di cinquant’anni di attività si è trasformato in una struttura da 140 posti-letto e oltre 250 persone impiegate, tra personale assunto e operatori del Governo zambiano. Fino al 2013 l’ospedale è stato gestito direttamente dalla Diocesi di Milano, ma per evitare che la struttura non sia mai in grado di sostenersi autonomamente, da circa dodici anni è stato concordato insieme all’ospedale un piano di progressiva emancipazione finanziaria del presidio, che tramite progetti di cooperazione internazionale o la generosità di singoli privati, sta cercando di mantenere la qualità dei suoi servizi.
Il Mtendere Mission Hospital ha influito positivamente nello sviluppo di Chirundu. Fin dalla sua fondazione, l’ospedale non solo ha rappresentato una fonte di occupazione stabile per i medici e il personale amministrativo, ma ha attirato investimenti e contribuito alla creazione di un indotto. Nel tempo sono stati necessari operai, autisti e tutti quei servizi collaterali indispensabili al funzionamento della struttura. La necessità di alloggi per il personale e per i pazienti ha condotto così alla costruzione di un intero nuovo quartiere.
Il presidio ospedaliero, uno dei pochi a disposizione per la popolazione nel raggio di più cento chilometri, ha garantito cure mediche in un Paese con un fragile sistema sanitario pubblico. Gli ospedali governativi sono spesso privi di risorse adeguate e non riescono a garantire prestazioni mediche di qualità, costringendo molti cittadini a rivolgersi a strutture missionarie, come il Mtendere Mission Hospital.
Il servizio sanitario zambiano, inoltre, è sotto la costante pressione dell’espansione demografica. Se nel 2001 la popolazione dello Zambia era di circa 12 milioni di abitanti, oggi si stima che abbia superato i 20 milioni. Un fattore che ha favorito l’esplosione del Paese è stato proprio il miglioramento delle prestazioni sanitarie: grazie a un maggior accesso ai farmaci antiretrovirali, si è ridotta nel Paese la diffusione dell’Hiv, e di conseguenza il tasso di mortalità legato all’Aids.
Pur avendo introdotto nel 2021 una sorta di assicurazione sanitaria nazionale che ha in parte stabilizzato le entrate statali per la sanità, il servizio zambiano garantisce ancora oggi cure adeguate solo ai cittadini più facoltosi. Senza il supporto costante della Diocesi di Milano, considerato il periodo storico di contrazione dei maggiori progetti di cooperazione internazionale, già da tempo anche il Mtendere Mission Hospital avrebbe subito un drastico ridimensionamento dei servizi offerti. Inoltre, se in passato il presidio serviva prevalentemente le comunità locali, oggi la qualità dei servizi del Mtendere Mission Hospital ha attirato dal vicino Zimbabwe sempre più pazienti, che attraversano il confine per ricevere cure in Zambia a causa della crisi sanitaria ed economica del loro Paese.




