Un altro importante Giubileo si aggiunge a quelli finora celebrati a livello diocesano. Infatti sabato 31 maggio, presso il Santuario di Santa Maria del Monte, gli Amministratori locali vivranno il momento giubilare loro dedicato, «pensato per offrire un’occasione di ascolto, condivisione e preghiera, per un rinnovato slancio missionario, a tutti coloro che, a vario titolo, sono impegnati nel servizio pubblico e nelle istituzioni locali», come spiega don Nazario Costante, responsabile del Servizio per la Pastorale sociale e del Lavoro. A tema, «Luci, fatiche e speranze. Insieme nel servizio per il bene comune» (vedi qui la locandina), con un’idea che «nasce dal desiderio di ascoltare le esperienze di chi vive quotidianamente l’impegno amministrativo e raccontare la bellezza di un servizio che coinvolge passione e prossimità, ma anche difficoltà legate alle decisioni e alla complessità dei compiti da svolgere», aggiunge Costante.
Il percorso si aprirà presso la Prima Cappella della Via Sacra (alle 10) e proseguirà sotto forma di pellegrinaggio fino al Santuario, con l’ascolto della parola di Dio, della Chiesa e delle testimonianze di fede di chi ha vissuto in prima persona l’impegno nella società o nella politica. La mattinata si concluderà con l’Arcivescovo che offrirà una riflessione su «Pellegrini di speranza nell’Anno giubilare».
«La proposta prevede la forma del ringraziamento, della revisione di vita e un momento di approfondimento nella fede – aggiunge monsignor Eros Monti, arciprete del Sacro Monte -. Ci domandiamo, alla luce della parabola del seme, come il proprio impegno possa portare frutti abbondanti di giustizia e di pace nella nostra comunità civile».
Come nasce questo percorso che vedrà anche la lettura di brani, da don Tonino Bello a papa Leone?
È il risultato di un bellissimo cammino di discernimento da parte del Tavolo socio-politico, guidato dal nostro vicario di Zona II, monsignor Franco Gallivanone, con la partecipazione di diverse persone inserite direttamente nell’amministrazione locale. Sono emerse così alcune proposte, tra cui quella della triplice scansione del cammino: la Confessio Laudis, la Confessio Vitae e la Confessio Fidei. E tutto con uno sguardo rivolto al futuro, carico di speranza, che sarà accompagnato anche da alcuni segni: quello della luce, poi quello dell’acqua (che richiama il battesimo e la conversione permanente che è caratteristica del cristiano) e infine il terzo, identificato da una pianticella d’ulivo che simboleggia la speranza e una crescita sempre più orientata al bene comune.
La Zona II è particolarmente vivace dal punto di vista dell’animazione sociopolitica. Anche questo Giubileo sottolinea tale attenzione?
Certamente. Il tentativo è di andare oltre gli incontri di attualità o della Scuola di carattere sociopolitico, tentando un incontro più approfondito sia con le comunità cristiane, sia con quanti sono già nell’amministrazione pubblica. L’obiettivo di questi mesi è proprio lanciare un messaggio aperto a tutti, tanto che è stata inviata una Lettera aperta sia ai Consigli pastorali, sia ai Consigli comunali del territorio, per un ascolto reciproco, in vista di obiettivi e mete comuni sempre più promettenti.




