Domenica 24 settembre è in programma l’ingresso ufficiale in Diocesi del nuovo Arcivescovo, monsignor Mario Delpini. Un evento che si svolge, seguendo la tradizione, alla vigilia della Solennità di Sant’Anatalo e di tutti i Santi Vescovi milanesi.
La giornata prevede una prima tappa alla Basilica di Sant’Eustorgio alle 16 e l’ingresso in Duomo alle 17, dove poi monsignor Delpini presiederà il Pontificale solenne. I sacerdoti che desiderano concelebrare sono pregati di portare camice e stola bianca. L’ingresso per loro è dalla porta laterale del Duomo sulla via Cardinale Carlo Maria Martini: l’accesso sarà consentito dalle 15.45. Per i fedeli l’accesso al Duomo sarà consentito dalle 15.30.
In questi giorni la comunità cristiana è invitata a pregare per il nuovo Arcivescovo, in particolare:
– celebrando la Santa Messa “per il Vescovo”, soprattutto nell’anniversario della sua Ordinazione episcopale (23 settembre);
– inserendo un’intenzione per il nuovo Arcivescovo nella preghiera dei fedeli nelle celebrazioni eucaristiche di domenica 24 settembre (giorno dell’ingresso solenne).
Il primo libro del nuovo Arcivescovo
«Al risveglio, ogni mattina, prima di rendersi conto se si tratti di una domenica o di un lunedì, una certezza accompagna il credente: questo è un giorno benedetto da Dio. Prima di contemplarsi allo specchio per registrare il fiorire della giovinezza o l’infittirsi delle rughe, il credente è persuaso: la mia vita è benedetta da Dio!». Con queste parole si conclude il Vocabolario della vita quotidiana, il primo libro di monsignor Mario Delpini da Arcivescovo di Milano. Frutto di una collaborazione tra il quotidiano «Avvenire», sulle cui pagine dell’inserto domenicale «Milano7» sono apparsi nei mesi scorsi i pensieri del vescovo, e l’editore della diocesi Centro Ambrosiano, il libro (64 pagine, euro 2,50) sarà lanciato domenica 24 settembre, come supplemento al giornale, e in vendita presso tutte le librerie cattoliche.
È una raccolta di semplici “quadri” di ordinaria vita parrocchiale in cui Delpini, con stile brioso e allo stesso tempo pungente, passa in rassegna “vizi e virtù” di sacristi, perpetue, parroci di paese, ma anche dei fedeli della domenica. Ne emergono tratti che fanno sorridere, come l’abitudine della Maria “tencia” di spettegolare sui guai che la gente le racconta fuori di messa; o il fare brontolone del sacrista Peppino che non vuole mai lasciare il passo a “quelli nuovi”; ma dietro l’ironia il neo Arcivescovo stigmatizza debolezze e piccole cattiverie che danneggiano profondamente la vita di quella Chiesa che lui desidera «libera, lieta, unita e gioiosa». Così, in questo Vocabolario, egli invita fedeli e pastori, catechisti e genitori, giovani e anziani a “collaborare”, concedersi “ascolto”, far spazio alle novità, “perdonare”, “sperare” solo per citare alcune delle parole elencate nel libro.