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In Duomo

L’Arcivescovo sul Conclave: «Preghiamo perché si scelga secondo lo spirito di Dio»

Nella Cappella feriale la Messa «Pro Eligendo Romano Pontifice». Da monsignor Delpini l’invito a evitare «curiosità, chiacchiere inutili, previsioni infondate» per «vivere un’esperienza spirituale, perché il Signore ci trovi disponibili a realizzare la sua volontà»

di Annamaria BRACCINI

7 Maggio 2025
L'Arcivescovo durante l'omelia

Evitare chiacchiere inutili e curiosità, ma vivere un’esperienza di Chiesa docili allo Spirito santo. È questo che l’Arcivescovo ha chiesto nella Messa Pro Eligendo Romano Pontifice, da lui presieduta nella Cappella feriale del Duomo e concelebrata da alcuni canonici del Capitolo metropolitano.

Nella sua omelia, prendendo avvio dalla pagina del Vangelo di Giovanni al capitolo 6 (1-15), ha infatti sottolineato: «L’attenzione, l’entusiasmo con cui questi 5.000 cercano Gesù si rivela scentrata, si rivela fuori posto, un fraintendimento di Gesù piuttosto che un riconoscimento della sua missione. Oggi comincia il Conclave e mi pare di capire che tutto il mondo, tutti gli strumenti di comunicazione e anche tutte le nostre conversazioni, si rivolgono a questo evento dell’elezione del Papa. Tuttavia, questo grande interesse, questa curiosità, queste continue dichiarazioni e interpretazioni devono essere purificate: si rivolgono a questo evento per quello che il Signore vuole realizzare, per quella che è la missione della Chiesa, oppure sono forme che finiscono per coltivare fantasie e aspettative destinate inevitabilmente a essere deluse, a rivelarsi inadeguate al mistero della Chiesa e di ciò che nella Chiesa si compie?».

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E ha proseguito: «Ecco quindi, in questa giornata, ho invitato tutte le parrocchie, tutte le comunità a pregare e appunto anche questa celebrazione si colloca nell’intenzione di vivere questo momento come un momento di preghiera perché si facciano le scelte che sono secondo lo spirito di Dio».

Poi il riferimento alla prima Lettura (Atti 6, 1-7), che «ci dice come da un momento di disagio, da uno scontento, da una critica che si era diffusa nella comunità di Gerusalemme, la preghiera e la sapienza degli apostoli ha dato origine, ha aperto una strada che fosse opportuna per il bene della comunità, della Chiesa. Questo mi pare quello che il Signore ci chiede di fare: evitare le curiosità, tante chiacchiere inutili, tante previsioni infondate e, invece, vivere un’esperienza spirituale, con tutti i discepoli del Signore, perché il Signore ci trovi disponibili a realizzare la sua volontà e aiuti tutti noi, in particolare i Cardinali, a essere docili a questo spirito di Dio che guida la Chiesa sempre, e che sempre mantiene viva la memoria di Gesù che non è venuto per diventare un re, come si aspettava o voleva la gente che lo seguiva, ma per compiere l’opera della salvezza. In questa Eucaristia si compie quella alleanza che ci salva e che vogliamo celebrare con particolare intensità e fiducia oggi».