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Esperienze

“La Pieve”, passione educativa a servizio della comunità

Nato come doposcuola per gli oratori di Cologno Monzese, oggi è un polo di attività e iniziative che vanno dall’animazione culturale all’inclusione dei più fragili. È stata una tappa della visita pastorale dell’Arcivescovo

di Claudio URBANO

19 Dicembre 2025
Ragazzi del liceo delle Scienze umane Leonardo da Vinci di Cologno Monzese durante una giornata sull’autismo negli spazi de La Pieve

Un impegno educativo nato ormai quasi vent’anni fa negli oratori di Cologno Monzese per seguire il doposcuola dei ragazzi, evolutosi nel tempo fino a creare un vero e proprio polo di aggregazione sociale; il recupero da parte dell’Amministrazione cittadina dell’antica Villa Cacherano d’Osasco, parte del borgo medievale di San Giuliano, il primo nucleo di Cologno Monzese. È nato così, da qualche anno, il progetto “La Pieve”, che raccoglie nei luminosi spazi di questa storica corte numerose associazioni del territorio, lavorando nella chiave dell’educazione, della cultura e dell’inclusione dei più fragili.

E ora un bistrot

È quasi tutto pronto, infatti, per rilanciare a gennaio il bistrot, dove, seguiti dai cuochi e dai loro educatori, lavoreranno i ragazzi con disturbi dello spettro autistico di “Luna blu”, associazione specializzata proprio nel lavoro sull’autismo, che già gestisce un locale analogo a Cinisello Balsamo (oltre a diversi altri in Liguria). L’obiettivo è un’apertura quasi continuativa durante la settimana, proprio per aggiungere un ulteriore tassello al polo della Pieve.

Se questo sarà il futuro prossimo di questo piccolo borgo, che sorge proprio di fianco alla chiesa di San Giuliano – la “madre” di tutte le altre parrocchie di Cologno – dal punto di vista ecclesiale è interessante e utile ricostruire il percorso che ha portato alla nascita della “Pieve”. Perché l’esperienza è l’esempio di una passione educativa che, nata all’interno degli oratori di Cologno Monzese (in particolare nel quartiere periferico di San Giuseppe), ha ora una ricaduta su tutta la città.

Ripercorre la strada fatta fin qui Enrico Saccà, educatore professionale presidente dell’associazione “I Sassi di Betania” (da cui è nato il progetto La Pieve), tra le realtà che l’Arcivescovo ha incontrato nei giorni scorsi durante la sua visita pastorale a Cologno. Per Saccà e per l’associazione che presiede, l’inizio è stato il servizio di doposcuola, che negli scorsi anni è arrivato a seguire negli oratori cittadini quasi 200 ragazzi. Sganciatosi poi dagli oratori, ora il servizio segue una trentina di alunni su segnalazione delle scuole o dei Servizi sociali del Comune, per prevenire la dispersione scolastica: «Un progetto strutturato con volontari, ma anche con educatori professionali, con un rapporto di un operatore ogni tre studenti», sottolinea Saccà. Che prosegue illustrando la scelta di puntare anche sulle proposte artistiche, a partire dai laboratori di teatro proposti alle scuole, sempre negli spazi della Pieve.

Un laboratorio di teatro per i ragazzi

Fucina di idee

Sempre in rete con il territorio, oltre che servire come aula-studio (aperta anche dopo cena) per gli universitari, lo spazio viene sfruttato anche nelle giornate a tema in cui i ragazzi si trovano per immergersi nei giochi di ruolo. Al pomeriggio e alla sera, poi, la sala si trasforma per ospitare scuole di danza o eventi culturali. L’intento, sottolinea Saccà, è «promuovere iniziative che abbiano uno scopo formativo ed educativo, in uno spazio aggregativo sano; dove c’è sì una regia, che però non fa diventare quel luogo semplicemente il proprio, ma lo rende condiviso, in modo che diventi una fucina di idee; uno spazio dove ci si possa sentire a casa, grazie a un clima positivo e costruttivo». La Pieve è dunque il frutto di un’esperienza di impegno pastorale, che si è poi inserita pienamente nel tessuto della città.