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Confronto

La parrocchia serve ancora alla Chiesa?

Dell’attuale funzionalità dell’«unità di base» della vita cristiana ai fini dell’evangelizzazione si discuterà il 30 ottobre al Centro pastorale di Seveso, in un incontro organizzato dall’Azione cattolica con la Formazione permanente del Clero. Interverrà Alphonse Borras, già Vicario generale della Diocesi di Liegi, ecclesiologo di fama internazionale

di Paolo INZAGHI

21 Ottobre 2025
Parrocchia S. Maria di Lourdes (Ag. Fotogramma)

La parrocchia, oggi, è la carta vincente per l’annuncio del Vangelo? È la domanda di fondo, di stretta attualità, che si pone un incontro organizzato dall’Azione cattolica ambrosiana in collaborazione con la Formazione permanente del Clero della diocesi di Milano, che si terrà la mattina del 30 ottobre (9.45-12.30) al Centro pastorale di Seveso (vedi qui la locandina).

Un confronto con le riflessioni più recenti della teologia, ma anche un dibattito franco tra preti, aperto anche ai laici, che avrà come ospite Alphonse Borras, presbitero della diocesi di Liegi (Belgio), canonista ed ecclesiologo di fama internazionale, professore emerito di Diritto canonico all’Università cattolica di Lovanio. Borras, già Vicario generale della Diocesi di Liegi, ha insegnato anche all’Institut d’Études théologiques di Bruxelles e all’Institut catholique di Parigi e si occupa pure di pastorale, in particolare delle prospettive della parrocchia, tema su cui ha scritto alcuni articoli in italiano per la Rivista del clero. Qualche anno fa ha pubblicato un libro il cui titolo in francese è volutamente ambiguo: Balayer la paroisse? Può essere inteso come «far piazza pulita della parrocchia», oppure «ripulire, rinfrescare la parrocchia». Ed è esattamente la questione che sarà affrontata il 30 ottobre. Perché si tratta di capire se la parrocchia è un’organizzazione ancora funzionale alla vita della Chiesa oggi, che la rende capace di stare in mezzo alla gente, interfaccia “popolare” e “territoriale” della cattolicità, oppure se è un relitto tridentino non più adatto alla società odierna in cui (quasi) più nessuno nasce, cresce e muore nello stesso posto e in cui le appartenenze sono molteplici e perfino «liquide». Un “relitto” che tra l’altro impegna molte energie nella gestione delle sue abbondanti strutture, deve fare i conti con il calo del clero e con il processo, ancora a metà del guado, di riorganizzazione territoriale con le Comunità pastorali.

Alphonse Borras

«La risposta che Borras dà nei suoi libri è che la parrocchia è ancora la “carta vincente” – spiega don Cristiano Passoni, assistente generale dell’Azione cattolica ambrosiana e organizzatore dell’appuntamento -. Ma è chiaro che, tenendo ferme le sue tre caratteristiche nodali – essere aperta a tutti, inscritta in un territorio e capace di farsi prossima – per il resto occorre uno sforzo di creatività per ripensarne la presenza nelle nostre città e nei nostri paesi. Ci sono tante novità di cui tenere conto, dalla mobilità delle persone al modo di vivere il territorio, passando per l’innovazione del mondo digitale. E poi la sfida che è premessa di tutto: cioè che oggi si annuncia il Vangelo in un mondo in cui la fede è esculturata».

All’incontro interverrà anche monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione sociale, che offrirà una replica all’intervento di Borras e introdurrà la discussione. «Questi incontri – chiosa don Passoni – sono pensati proprio come momento di aggiornamento, ma soprattutto di confronto e dibattito, perché solo insieme si può fare discernimento in uno scenario così complesso».

L’incontro è aperto anche ai laici e alle religiose interessate al tema. Iscrizione online