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Venerdì Santo

La Colletta di Terra Santa, un segno di affetto per la Chiesa Madre di Gerusalemme

La fede delle “pietre vive” che la abitano interpella l’Occidente scoraggiato e rassegnato nel testimoniare la propria. In crescita le offerte - comprese quelle ambrosiane -, anche se le spese superano le entrate. In ripresa anche i pellegrinaggi: dal 14 al 18 ottobre l'Arcivescovo ne guiderà uno per sacerdoti a Cipro

di Massimo PavanelloIncaricato diocesano Turismo e Pellegrinaggi

18 Aprile 2019
Il Santo Sepolcro a Gerusalemme

Un contributo per i Luoghi Santi e i cristiani di Terra Santa: questo il significato della Colletta che si rinnova ogni anno il Venerdì santo nelle Chiese di tutto il mondo.

La Custodia riceve la parte maggiore della Colletta del Venerdì santo, mentre ciò che rimane è gestito dalla Congregazione per le Chiese Orientali. Le offerte pervenute nel 2018 ammontano a 8.633.099,88 di euro. «Le spese superano la Colletta – rende noto la Congregazione – e pertanto è necessaria una maggiore cooperazione e un impegno generoso dei cristiani di tutto il mondo verso i loro fratelli e sorelle della Terra Santa e del Medio Oriente».

All’interno di questa cornice si iscrive l’appello che – nel secondo giorno del Triduo sacro – pure quest’anno risuonerà in tutte le chiese del mondo, comprese quelle della diocesi ambrosiana. La generosità milanese, in vero, non è mai venuta meno. Questa voce specifica è tra le poche, in calendario, che registra una curva ascendente: 144.286,36 euro raccolti lo scorso anno. Più di quello precedente, come si evince pure dalle parole grate inviate alla Curia da padre Francesco Ielpo, Commissario della Custodia di Terra Santa per il Nord Italia.

L’affetto per la Chiesa Madre di Gerusalemme affonda le radici fin nel Nuovo Testamento. I Papi l’hanno sempre rinnovato. Più recentemente Paolo VI, attraverso l’Esortazione Apostolica Nobis in Animo (25 marzo 1974), ha dato una spinta decisiva alla prassi della raccolta del Venerdì santo.

La Custodia, attraverso la Colletta, può sostenere e portare avanti l’importante missione a cui è chiamata: custodire i Luoghi Santi, le pietre della memoria, e favorire la presenza cristiana, le pietre vive di Terra Santa, attraverso tante attività di solidarietà, come per esempio il mantenimento delle strutture pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali.

Lo scambio tuttavia non è solo di livello orizzontale. Lo ricorda il cardinale Leonardi Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, nel messaggio vergato per la ricorrenza in oggetto: «Nell’ultimo periodo, assistiamo con speranza a una certa ripresa dei pellegrinaggi, toccando con mano la gioia della fede di tanti fedeli che giungono in Terra Santa sempre più numerosi dalla Cina, dall’India, dall’Indonesia, dalle Filippine e dallo Sri Lanka. Tale vitalità apostolica è un segno grande per le comunità locali, e interpella quelle dell’Occidente talora tentate di scoraggiamento e rassegnazione nel vivere e testimoniare la fede nel quotidiano».

Il ritorno dei pellegrinaggi è confermato pure da Silvano Mezzenzana, vicepresidente della agenzia “Duomo Viaggi”. È appena rincasato da un sopralluogo a Cipro dove – dal 14 al 18 ottobre – si recheranno i sacerdoti ambrosiani guidati dall’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini. Cipro, sì. Perché i territori che beneficiano, sotto diverse forme, di un sostegno proveniente dalla Colletta sono Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq.

L’elenco evoca anche territori che, purtroppo, la cronaca ha reso noti come scenari di guerra. E infatti, comunica la Congregazione per le Chiese Orientali, «è continuato e si è intensificato in Siria, Giordania e Libano l’aiuto alla popolazione siriana e irachena, cristiani ma non solo, che vive una situazione di estrema necessità, attraverso la presenza dei Frati della Custodia di Terra Santa con il sostegno finanziario e la collaborazione soprattutto di ATS».

Per questo – esorta il Prefetto vaticano, collegandosi al presente tempo liturgico – «rivivendo i misteri della nostra salvezza, pensiamo con maggiore intensità ai fratelli e sorelle che vivono e testimoniano la fede nel Cristo morto e risorto in Terra Santa, esprimendo loro anche la solidarietà nella carità».

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