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L’Avvento 2023 nella Chiesa ambrosiana

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Meditazione

Isaia: «Dio prepara una via per consolare gli umili della terra»

Nella predicazione in Duomo per la seconda Domenica d’Avvento, l’Arcivescovo prosegue l’“intervista” al profeta, che all’invocazione del discepolo impaziente e smarrito risponde con parole di rassicurazione

di monsignor Mario DELPINIArcivescovo di Milano

19 Novembre 2023
Particolare del  «Profeta Isaia», affresco di Raffaello Sanzio, conservato nella Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio a Roma

Il discepolo: «Ecco: l’insulto. Ecco: il disprezzo. I credenti in Dio abitano tra tutti i popoli, sotto ogni cielo, in ogni terra. Sono segnati dal sigillo del Dio vivente. Dio li ha dispersi per essere un segno e tutti li riconoscono. Ma li circondano di disprezzo. In ogni parte della terra i fedeli del Dio altissimo sono circondati di derisione, disprezzo, antipatia. Dimmi, profeta, perché?».

Il profeta: «Popolo che porti nel cuore la mia legge, non temere l’insulto degli uomini, non spaventarti per i loro scherni. Il disprezzo e l’insulto sono i frutti di un animo meschino, di un pensiero ottuso. Nella parola che irride i giusti e i credenti si esprime un pensiero logorato dalle tarme, una ottusità che la presunzione ha reso testarda, impenetrabile alla luce, indisponibile alla conversione. Tu, però, amico di Dio, non disprezzare nessuno, non insultare nessuno, non rispondere all’insulto con l’insulto. Il Signore ti ha posto in mezzo agli uomini perché tu sia un segno della benevolenza di Dio per l’umanità. Dio infatti vuole che tutti i suoi figli e le sue figlie siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. Se i popoli che ti circondano sono oggi impenetrabili a una parola che viene da Dio, se respingono la parola della profezia, non dubitare: Dio è più paziente di quanto loro siano ostinati, Dio è più convincente della loro presunzione di essere sapienti».

Il discepolo: «Dio, Dio! Dio è sapiente, Dio è potente. Ma io grido a Dio nell’impazienza e nello smarrimento. Svegliati, svegliati, rivestiti di forza o braccio del Signore. Perché Dio ci abbandona in questa tribolazione? Non è Dio che ha trafitto il drago? Perché non rinnova per noi i prodigi dei tempi antichi, non è Dio che ha prosciugato il mare e ha fatto delle profondità del mare una strada perché vi passassero i redenti? Svegliati! Svegliati, Dio che ci dimentichi!»

Il profeta (cfr Is 51,1ss): «Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia, voi che cercate il Signore. Guardate ad Abramo, vostro padre, a Sara che vi ha partorito; poiché io chiamai lui solo, lo benedissi e lo moltiplicai. Davvero il Signore ha pietà dei suoi figli dispersi e prepara il luogo delle sue delizie e la casa per la festa dei popoli. Giubilo e gioia saranno in essa, ringraziamenti e melodie di canto.
Ascoltate, credenti, l’opera di Dio è la promessa che convoca il suo popolo. Ascoltate, credenti, Dio non distoglie il suo sguardo neppure per un istante dagli eletti che gridano a lui ogni giorno in ogni parte della terra. Ascoltate, Dio manda a voi la sua parola. Non un angelo sterminatore. Non lo sfracello che voi immaginate. Non il terremoto che inghiotte la città nemica. Dio non opera con violenza e prova ripugnanza per la guerra e per le stragi».

Il discepolo: «Il gemito degli innocenti, chi lo raccoglie? L’umiliazione di popoli chi la consola? La crudeltà incomprensibile e spietata chi la fermerà? Uomo di Dio, non permettere che se ne vadano smarriti, spaventati, disperati quelli che i potenti disperdono. Ecco che cosa fanno i torturatori dei popoli. Dicono al povero: “Curvati, che noi ti passiamo sopra”. E gli indifesi fanno del loro dorso una strada e gli oppressori vi passano sopra!»

Il profeta: «Così dice il Signore: Io sono il vostro consolatore. Io ho posto le mie parole sulla tua bocca,
ti ho nascosto sotto l’ombra della mia mano, quando ho dispiegato i cieli e fondato la terra,
e ho detto a Sion: “Tu sei mio popolo”.
Se hanno umiliato il popolo di Dio, Dio si presenterà davanti ai prepotenti e dirà: umiliate me, non il mio popolo! Se hanno deriso i credenti, Dio stesso si presenterà davanti agli stupidi presuntuosi e dirà: deridete me, non i miei fedeli!
Non dubitate: vedo che nel deserto Dio sta tracciando la via per andare incontro al suo popolo disperso e radunarlo, vedo che nelle asprezze inaccessibili Dio sta preparando una via diritta per portare consolazione agli umili della terra.
Non dubitate, abbiate solo fede.
Ecco la consolazione difficile e necessaria che sono mandato ad annunciarvi, io profeta dell’altissimo. Continuare solo ad aver fede!».

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