Dalle 11 di mercoledì 23 aprile alle 13 di giovedì 24 aprile si calcolano in oltre 60 mila i fedeli accorsi nella Basilica di San Pietro per rendere omaggio alla salma di papa Francesco esposta all’altare della Confessione.
Il feretro è posto su una piccola pedana rossa leggermente inclinata, sopra un tappeto a terra. Nessun catafalco, come sempre avvenuto nel passato, secondo la volontà di Francesco. La salma è vestita con i paramenti rossi, in testa la mitra, intrecciata tra le dita la coroncina del Rosario, insieme a una immaginetta di Teresina di Lisieux e un santino del cardinale Jean-Louis Tauran.
Le porte della Basilica sono state aperte al pubblico mercoledì alle 11, quando già da ore si erano create lunghissime file di fedeli, che attendevano dietro i cancelli recitando il Rosario. Davanti al feretro le persone estraggono gli smartphone e si fermano qualche istante facendosi il segno della Croce. Questo avverrà anche giovedì 24 fino a mezzanotte, mentre venerdì 25 aprile l’omaggio sarà possibile dalle 7 del mattino fino alle 20, quando avverrà il rito di chiusura della bara, presieduto dal cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell. Vi prenderanno parte i cardinali Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, Roger Michael Mahony, cardinale presbitero, Dominique Mamberti, cardinale protodiacono, e Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro.

Saranno presenti anche i cardinali Pietro Parolin, già Segretario di Stato, Baldassare Reina, vicario generale per la Diocesi di Roma, e Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità. E poi monsignor Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Ilson de Jesus Montanari, vice camerlengo di Santa Romana Chiesa, monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Casa Pontificia, i canonici del Capitolo Vaticano, i penitenzieri minori vaticani ordinari, i segretari del Santo Padre e altre persone ammesse dal maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, monsignor Diego Ravelli. Tutti si troveranno alle 19.30 presso l’altare della Confessione.
Secondo la nuova edizione dell’Ordo Exsequiarium Romani Pontificis, la chiusura della bara rappresenta la seconda stazione del rito delle esequie. La prima stazione è stata il rito della constatazione della morte nella cappella privata della casa del Pontefice e la deposizione della salma nella bara. La terza stazione prevede la traslazione del feretro dalla Basilica di San Pietro al luogo della sepoltura, che per volontà di Bergoglio sarà nella Basilica di Santa Maria Maggiore, tra la Cappella Paolina, dove si trova l’icona della Madonna Salus Populi Romani, e la Cappella Sforza. Il Camerlengo presiederà il rito della tumulazione. Dopo l’apposizione dei sigilli, la bara sarà deposta nel sepolcro.
Proprio in Santa Maria Maggiore, da ieri sera e fino a sabato, alle 21, verrà recitato il Rosario, oggi e domani all’esterno, sabato all’interno. Ogni sera a guidarlo sarà un celebrante diverso.
I Novendiali
I 103 cardinali che ieri pomeriggio hanno preso parte alla seconda Congregazione generale nell’Aula del Sinodo hanno approvato il programma dei Novendiali, le celebrazioni dell’Eucaristia in suffragio del Papa, a partire dalla Messa esequiale, il 26 aprile alle 10: domenica 27 aprile, alle 10.30, sul sagrato della Basilica Vaticana, presieduto dal cardinale Pietro Parolin; dal 28 aprile al 4 maggio in Basilica.




