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90 anni

Il Papa a Famiglia Cristiana: «Servite la verità col buon giornalismo»

Il giorno di Natale l'anniversario di fondazione della rivista paolina. Gli auguri dell'Arcivescovo: «Vi distinguete per qualità dell'informazione, attenzione alla famiglia e diffusione attraverso le parrocchie»

22 Dicembre 2021

A Natale Famiglia Cristiana compie 90 anni. Esordì in 12 mila copie il 25 dicembre 1931: una dozzina di pagine, costo 20 centesimi. Nel numero in edicola e in parrocchia a partire da giovedì 23 dicembre, Famiglia Cristiana racconta se stessa in un’edizione speciale che ripercorre tappa dopo tappa il pluridecennale cammino che l’ha portata a scandagliare l’Italia e il mondo.

«Avete accompagnato tante generazioni, impegnandovi ad essere presenza amica, un giornale di popolo e per il popolo, attento a dare la parola ai più deboli ed emarginati – riconosce papa Francesco in un caldo messaggio d’auguri inviato alla rivista -. Vi incoraggio a servire con gentilezza la verità mediante il buon giornalismo», aggiunge ancora il Santo Padre.

Tre caratteristiche

In un messaggio video il ringraziamento e l’incoraggiamento dell’Arcivescovo, mons. Mario Delpini: «Sottolineo tre caratteristiche di Famiglia Cristiana. La prima è la qualità, la semplicità e la chiarezza di un’informazione sintetica dando voce a espressioni del mondo, dell’umanità, della Chiesa che voce non hanno nei grandi media; dando voce ai paesi, alle persone, alle situazioni che i cristiani e gli uomini di buona volontà devono considerare come provocazioni che invocano aiuto. La seconda caratteristica è la famiglia come protagonista. Una Famiglia Cristiana per le famiglie cristiane. La terza è la modalità di diffusione che esprime l’apprezzamento condiviso, che è il servizio che le parrocchie possono offrire, con una buona stampa da rilanciare, che esprime un radicamento territoriale ed ecclesiale».

Ieri e oggi

«Siamo nati nella paglia, come a Betlemme», confidò don Pier Luigi Occelli, detto Pietro (1903-94), sacerdote della Società San Paolo, scrittore e partigiano, uno dei pionieri di quell’avventura. A unire in un unico abbraccio ieri e oggi, diversi dettagli non di poco conto. La copertina, in primo luogo. Viene riproposta quella d’epoca (il Bambino Gesù nella mangiatoia) interpretata da Giuseppe Afrune, affermato artista pugliese (suoi, tra gli altri, alcuni intensi ritratti di Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI). Al numero del 90° viene poi allegato gratuitamente il primo numero. Riprende così vita la rivista diretta, allora, da don Bernardo Bergogno e successivamente firmato da suor Evelina Capra. Anche se la mente e l’anima era lui, don Giacomo Alberione (1884-1971) che Famiglia Cristiana volle con tutto il cuore per garantire linfa vitale alla missione che Dio gli aveva suggerito: «Molte pecorelle stanno fuori dell’ovile, non vengono al pastore, bisogna che il pastore vada a loro, si va con la stampa».

La svolta con Zilli

Il settimanale nacque più interessato alla formazione che all’informazione. Furono i direttori successivi (il già citato don Occelli, don Pierino Marazza e don Luigi Zanoni) a dare grande impulso al giornale che arrivò, verso la fine del 1954, a 300 mila copie.

La svolta vera arrivò con don Giuseppe Zilli (1921-80). «Un perfetto apostolo deve essere anche un perfetto professionista», sosteneva. Detto, fatto. Zilli convinse tanti laici, fior di professionisti, a lavorare per Famiglia Cristiana: giornalisti, fotoreporter, disegnatori, grafici, tipografi, impiegati, segretarie. Il giornale cresceva. Nel 1961 tagliò l’ambizioso traguardo del milione di copie.

Don Leonardo Zega (1928-2010) continuò l’opera. Accanto e oltre le redazioni di Milano, Roma ed Alba, aprì uffici a Bologna, Torino e Venezia, si avvalse di corrispondenti a Londra, Mosca e Parigi, commissionò reportage in tutti i Continenti, accompagnò certe iniziative pastorali (come le Giornate mondiali della gioventù) con supplementi e dossier. Una linea seguita dai suoi successori: don Franco Pierini, don Antonio Sciortino e don Antonio Rizzolo. Tutto ciò è da tempo affiancato da un sito e da una crescente presenza in Facebook e Twitter.

Il numero celebrativo

Nel numero in uscita Famiglia Cristiana dà voce ad alcuni dei protagonisti (tra cui Franca Zambonini, Renato Bauducco e Giancarlo Giuliani). E offre alcune sottolineature: le copertine che hanno lasciato il segno, le rubriche (a partire da I colloqui col padre) che hanno saldato uno strettissimo legame con i lettori, le campagne (contro le mine antipersona, per i diritti degli indios in Amazzonia, per la rinascita di territori devastati da sciagure naturali o da guerre) che hanno reso Famiglia Cristiana protagonista della vita sociale.

«“Parlare di tutto cristianamente”, l’invito del beato Giacomo Alberione era la bussola. E tale rimane. Anche nell’era del web e dei social», garantiscono don Antonio Rizzolo, Luciano Regolo e don Stefano Stimamiglio, attuali direttore e condirettori, annunciando una serie di appuntamenti che caratterizzano questa «ricorrenza lunga un anno, ponte tra passato e futuro»: l’udienza con papa Francesco il 21 maggio 2022, la crociera coi lettori in Terra Santa nell’autunno prossimo, alcuni eventi in diverse città italiane per ragionare delle più scottanti questioni politico-economiche alla luce del Vangelo.

L’editoriale del direttore e dei condirettori, che riporta anche il messaggio d’auguri integrale di papa Francesco