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Milano

Il lavoro dei detenuti a favore dei ciechi

A Opera digitalizzato il millesimo audiolibro della Biblioteca del Mac, che è stato benedetto dall’Arcivescovo: pubblichiamo il video del suo intervento

6 Dicembre 2018

È stato l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, a benedire il volume numero 1.000 degli audiolibri della Biblioteca dei ciechi, digitalizzato grazie all’attività di volontariato svolta dai detenuti del carcere di Opera. La breve cerimonia nel pomeriggio del 5 dicembre, durante l’incontro “Carcere e volontariato 2.0”, tenuto nella sede di Sesta Opera San Fedele onlus, l’associazione di volontariato carcerario che da anni collabora con il Movimento Apostolico Ciechi (Mac). Titolo dell’opera numero 1.000 è Anche Dio ha un sogno, testo di Desmond Tutu, che raccoglie otto lettere indirizzate dal premio Nobel per la Pace «a tutti i figli di Dio», nel nome della fratellanza e della speranza tra gli uomini in quanto membri di una stessa famiglia.

Un messaggio che è stato rilanciato per dare riconoscimento pubblico all’attività dei detenuti, impegnati dal 2015 nel progetto di digitalizzazione della biblioteca del Mac. All’evento erano presenti il presidente dell’associazione Guido Chiaretti, la presidente del Tribunale di Sorveglianza Giovanna Di Rosa, una rappresentanza dell’ufficio del Difensore regionale-Garante dei detenuti, Silvio Di Gregorio (direttore del carcere di Milano-Opera) e la vice direttrice di Bollate Cosima Buccoliero, la presidente del Mac Milano Laura Morelli, oltre a tre detenuti di Opera, coinvolti nell’iniziativa in carcere.

Il progetto di volontariato 2.0 è partito 3 anni fa, sulla base di un accordo tra Sesta Opera, Mac e direzioni degli istituti penitenziari, permettendo ai detenuti di convertire gratuitamente in sistema digitale le vecchie cassette della Biblioteca del Mac. Un patrimonio di 7.000-8000 opere, ciascuna registrata su 5-10 cassette, che rischiava di essere perduto per mancanza di riproduttori di cassette, ormai scomparsi dal mercato. Nel corso del tempo oltre 20 detenuti si sono dedicati all’operazione. Un’analoga iniziativa è attiva anche nel carcere di Bollate, dove sono già state riprodotte in formato digitale oltre 700 opere.