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Promessa

I giovani consegnano la Regola di vita

Il 25 ottobre, nella Veglia missionaria in Duomo, anche la Redditio Symboli. Don Marco Fusi: «Un gesto con cui si sceglie uno stile che nasce dall’aver conosciuto Gesù». Alcune testimonianze

di Letizia GUALDONI

20 Ottobre 2025

Si ritroveranno nel Duomo di Milano, nella sera di sabato 25 ottobre, i giovani, alla Veglia missionaria con la Redditio Symboli (vedi qui la locandina). Un’unica celebrazione per intrecciare tre gesti significativi: la consegna del crocifisso ai missionari in partenza, l’accoglienza dei nuovi arrivati e la promessa dei giovani, chiamati a consegnare la propria Regola di vita. Tre volti di una stessa Chiesa “di primavera”, che fiorisce nella speranza e nella testimonianza del Vangelo.

L’arcivescovo Mario Delpini, insieme ai Vescovi ausiliari, accoglierà i 19enni e i giovani che compiono il gesto della consegna della Regola di vita: segno della scelta consapevole di continuare a seguire Gesù in ogni ambito della vita quotidiana, nello studio, nel lavoro, nelle relazioni e nella comunità. «È bello pensare che attraverso la consegna della Regola di vita i giovani scelgano uno stile che nasce dall’aver conosciuto Gesù – osserva don Marco Fusi, responsabile diocesano del Servizio Giovani e Università -. Molti hanno sperimentato questo incontro durante il Giubileo dei Giovani: da questa esperienza nasce un modo di vivere che fa fiorire la persona, portando bellezza, pace e amicizia attorno a sé, con i loro coetanei e nelle loro comunità».

Le loro voci

Significative le parole di alcuni dei giovani che, tra pochi giorni, con emozione, compiranno il gesto della consegna. Come Lucia Santambrogio, 19 anni, di Monza: «Mi sono preparata con un anno di catechismo e incontri specifici sulla Regola di vita. Questa consegna per me è un invito a vivere concretamente la fede, ogni giorno».

Fabio Giavarini, 19 anni, di Castano Primo, confida: «Scrivere la propria Regola di vita è un impegno grande, una sfida vera, perché significa fermarsi, guardarsi dentro davvero. Vuol dire imparare ad ascoltarsi, a conoscersi in profondità, e tirare fuori il meglio di sé. Credo che pensarla alla mia età, tra i 18 e i 19 anni, sia ancora più importante: è un periodo in cui spesso si vive di fretta. Mettersi invece a scrivere, riflettere su chi si è e su dove si vuole andare, aiuta a non lasciarsi trascinare dalla massa, ma a trovare la propria strada, con consapevolezza e libertà, come un vero cristiano, sulle orme del Signore».

Tommaso De Bernardi, 19 anni, di Besozzo, la definisce «un traguardo spirituale e allo stesso tempo l’inizio dei traguardi»: «È per me motore e fine della mia esperienza di fede in questo momento della vita, il segno che la mia fede è viva, salda e pronta a generare del bene».

La Veglia missionaria con la Redditio Symboli è così un ponte tra generazioni e vocazioni: i giovani che promettono di vivere secondo il Vangelo e i missionari che lo portano nel mondo testimoniano la stessa linfa di primavera che attraversa la Chiesa ambrosiana. Una Chiesa che continua a fiorire ogni volta che qualcuno sceglie di dire “sì” al Vangelo, qui e fino ai confini della terra. La partecipazione alla Veglia è libera per tutti, ma occorre che i gruppi con giovani che compiranno questo gesto si iscrivano online.

Prima della Veglia, per loro, con i missionari e le comunità di accoglienza, alle 19, nel cortile della Curia arcivescovile (piazza Fontana 2), è previsto un momento di fraternità, con un aperitivo gratuito, per poi incamminarsi insieme verso il Duomo.

Indicazioni ai partecipanti

All'ingresso in Duomo tutti i partecipanti alla Redditio Symboli saranno sottoposti ai controlli di sicurezza da parte delle forze dell’ordine: occorre quindi presentarsi con un margine di anticipo rispetto all’ora di inizio della celebrazione e, al fine di evitare il crearsi di code, portare solo lo stretto necessario, evitando zaini, bottigliette e qualsiasi oggetto contundente.