«La proposta pastorale è l’anno liturgico che celebra la Pasqua di Gesù»: così scrive l’Arcivescovo nella proposta pastorale 2024-2025 e questo è il tema di tre incontri che il Servizio diocesano per la Pastorale liturgica propone a lettori, accoliti, ministri straordinari della comunione eucaristica, cantori e animatori della liturgia e per tutte le persone interessate. È una risposta anche alla richiesta di papa Francesco di «formazione alla liturgia e dalla liturgia» formulata nella esortazione apostolica Desiderio desideravi. Si tratterà di tre mattinate, a partire dalle 9.30, in tre luoghi diversi della diocesi con relatori differenti e sempre con un intervento dell’Arcivescovo (vedi qui la locandina).
Il 22 febbraio a Olginate (Teatro Jolly, via Don Carlo Gnocchi), monsignor Claudio Magnoli interverrà su «Alle radici dell’Anno Liturgico». L’Arcivescovo commenterà un passo del Deuteronomio: «il memoriale per vivere e per sperare».
L’1 marzo a Milano (parrocchia SS Redentore, via Palestrina 5) don Loris della Pietra, preside dell’Istituto Santa Giustina di Padova, parlerà di «Anno liturgico: scuola di spiritualità» e l’Arcivescovo de «Le tentazioni nella celebrazione»
Il 22 marzo a Rho (Santuario padri oblati, corso Europa 228) don Norberto Valli presenterà «Anno liturgico: dalla Eucaristia alla Liturgia delle ore», l’Arcivescovo «Il tempo della pazienza di Dio».
Il programma della mattinata: celebrazione dell’ora media, presentazione del tema da parte di monsignor Fausto Gilardi (responsabile del Servizio di pastorale liturgica), interventi del relatore e dell’Arcivescovo. Ci sarà spazio anche per un confronto con quanti desiderano porre domande e comunicare esperienze.
Con questa iniziativa si intende anche rilanciare il compito del gruppo liturgico parrocchiale. Così scrive ancora l’Arcivescovo parlando dell’introduzione della seconda edizione del Messale ambrosiano: «Può essere pure circostanza propizia per costituire, là dove non ci fosse, o per rimotivare il gruppo liturgico parrocchiale. In ogni comunità esso, unitamente a tutti i collaboratori nelle diverse attività liturgiche, deve attivarsi per conoscere le indicazioni, interrogarsi sulla loro attuazione, verificare che le parole non risuonino invano, i silenzi non siano un vuoto noioso, i canti non siano un intermezzo tra le azioni, le sollecitazioni alla creatività non siano sciupate nell’inerzia e negli automatismi della ripetizione».
La partecipazione è gratuita, ma è indispensabile iscriversi online.