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Milano

Formazione socio-politica: comunicazione, partecipazione e società

Sabato 23 marzo, alla Fondazione Ambrosianeum, seconda sessione del percorso diocesano. Interventi di Giovanna Mascheroni, padre Giuseppe Riggio, Mattia Ferrero e Lucia Capuzzi

di don Nazario COSTANTEResponsabile del Servizio per la Pastorale Sociale e il Lavoro

14 Marzo 2024

Il Servizio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, nel suo percorso formativo socio-politico «Al Cuore della Democrazia», propone un’occasione di riflessione e condivisione sul tema «Comunicazione, Partecipazione, Società», in programma sabato 23 marzo, dalle 9.30, alla Fondazione Ambrosianeum di Milano (via delle Ore 3; appuntamento aperto a tutti, segnalare la propria partecipazione a sociale@diocesi.milano.it).

In un’epoca in cui la comunicazione gioca un ruolo centrale nelle dinamiche sociali, ci interroghiamo riguardo al suo impatto sulla generazione di fiducia e sullo sviluppo umano integrale. Per svolgere la sua missione l’essere umano è chiamato a comunicare con tutti coloro che abitano le comunità, i territori, con il popolo di Dio e con le persone di buona volontà. Comunicare significa ascoltare, informare, dare speranza e costruire il futuro.

Il rischio della «infodemia»

Durante la pandemia, papa Francesco ha evidenziato il rischio dell’«infodemia», cioè di essere esposti a una quantità enorme di informazioni non sempre accurate, sottolineando la necessità di un’informazione affidabile e costruttiva. I progressi della tecnologia hanno reso possibili nuove forme di interazione umana. I social media, in particolare, hanno rivoluzionato il modo in cui le persone si relazionano. Tuttavia, mentre l’intelligenza artificiale influenza sempre più la comunicazione, è fondamentale riscoprire il valore dell’incontro diretto tra le persone.

Sfide e opportunità

Nell’incontro del 23 marzo (vedi qui la locandina), attraverso il contributo della professoressa Giovanna Mascheroni (docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi), esploreremo le sfide e le opportunità della comunicazione digitale. La partecipazione si nutre di social media e, allo stesso tempo, è da essi favorita. In che modo la comunicazione digitale influisce sulla fiducia e sulla coesione sociale? Rifletteremo inoltre sui rischi di una comunicazione non orientata al bene comune, seguendo il Discorso alla città del 2023 del nostro Arcivescovo sulla fiducia come fondamento della convivenza pacifica (vedi qui lo speciale): «Per una comunità, per una città, per un Paese la fiducia è una condizione irrinunciabile per una coesistenza pacifica delle persone, delle culture, delle religioni. La fiducia è un atteggiamento necessario per affrontare le sfide di oggi e per andare verso il futuro. La fiducia è l’antidoto desiderabile per contrastare il declino della nostra civiltà. La fiducia è il rimedio all’epidemia della paura […] Un contributo determinante per farsi un’idea di quello che succede è dato dalle notizie, dalla comunicazione. C’è, quindi, una responsabilità indeclinabile di coloro che operano nel campo della comunicazione».

Responsabili per il bene comune

Con il professor Mattia Ferrero, Presidente dell’Unione Giuristi Cattolici di Milano, esamineremo le responsabilità di coloro che operano nel campo della comunicazione. Con padre Giuseppe Riggio, direttore di Aggiornamenti sociali, approfondiremo le vie possibili per promuovere una partecipazione autentica anche negli ambienti digitali e per favorire una cultura orientata al bene comune, lasciandoci guidare dal Magistero e dalla Dottrina sociale della Chiesa.

Testimonianza “dal campo”

Senza dubbio la rivoluzione digitale ha cambiato il nostro modo di partecipare, influenzando di conseguenza il nostro modo di pensare, scegliere, lavorare. Le reti “digitali” possono essere strumenti di cooperazione, ma anche di divisione: come favorire una vera cultura della cura e della partecipazione in questi ambienti? Anche qui, alle nuove frontiere della missione, siamo chiamati ad essere “tessitori” di comunione. Quali responsabilità è tenuto allora ad assumersi ogni cittadino per essere protagonista di una vera comunicazione generativa? Interessante sarà ascoltare la testimonianza di chi vive professionalmente sul “campo” questa sfida, attraverso lo sguardo e le parole della giornalista Lucia Capuzzi, inviata della redazione Esteri del quotidiano Avvenire.