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Il nuovo Papa è Leone XIV

Sirio dal 17 al 23 novembre 2025
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Intervista

Don Ciucci: «Un Papa che ci costringe ad allargare la testa e il cuore»

Un ambrosiano “trapiantato” in Vaticano, don Andrea Ciucci, Coordinatore dell’Ufficio Centrale della Pontificia Accademia per la Vita, commenta l'elezione del nuovo pontefice Leone XIV: «Ha un profilo che unisce culture, storie e tradizioni molto diverse»

di Stefania CECCHETTI

8 Maggio 2025
Foto Calvarese/SIR

«Una grande grazia, impegnativa, che allarga il cuore». Commenta così l’elezione di Robert Francis Prevost, papa Leone XIV, un ambrosiano “trapiantato” in Vaticano, don Andrea Ciucci, Coordinatore dell’Ufficio Centrale della Pontificia Accademia per la Vita.

Una scelta inaspettata? «Non è stata una sorpresa assoluta, era tra i nomi della vigilia. Diciamo subito che è un uomo scelto da papa Francesco, penso quindi che sia una scelta che va nell’ordine di una continuità, ma spero anche creativa, perché è giusto che poi ogni Papa dia il suo contributo» commenta don Ciucci. Che aggiunge: «Il nuovo vescovo di Roma è un americano, è un padre agostiniano, è stato vescovo in Perù, come ha ricordato parlando in spagnolo nel suo primo discorso da Papa, ha diretto un dicastero in Vaticano. Insomma, ha un profilo che unisce culture, storie e tradizioni molto diverse, in una maniera molto particolare».

don Andrea Ciucci

In un certo senso, continua Ciucci, «si può dire che il nuovo Papa metta insieme la geografia e la storia. Allarga il nostro sguardo dal punto di vista geografico, essendo originario degli Stati Uniti e avendo avuto esperienza in America Latina, ma anche dal punto di vista storico, essendo cresciuto dentro un ordine dalla sapienza e dalla tradizione religiosa millenaria, che fa riferimento addirittura a Sant’Agostino. Penso che ci aiuterà ad allargare testa e cuore, a pensare modi diverse con cui annunciare il Vangelo».

«Ancora di più quest’oggi la Chiesa Cattolica si mostra globale e planetaria, con solide radici nel passato ma proiettata nel futuro, come la Pasqua di Gesù impone», sottolinea ancora don Ciucci, che di modernità se ne intende, essendo segretario generale della Fondazione vaticana RenAIssance, con focus sull’intelligenza artificiale. «Nel mio lavoro ho occasione di vedere la scienza ai suoi massimi livelli – ricorda don Ciucci – e da questo punto di vista credo che questo Papa, radicato nel passato e pronto a custodire il futuro, potrà aiutare i fedeli ad abitare la Chiesa che verrà». Lo dice già un po’ il nome scelto, fa notare don Ciucci: «Un nome tradizionale, per certi versi. Ma non dimentichiamo che Leone XIII è l’autore della Rerum Novarum, una delle operazioni più innovative della storia della Chiesa».